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Interpretazione delle Crociate. Prima Parte


Molti tendono ad optare per l’uno o per l’altro, ma la questione è molto importante. PLURALISTI, considerarono fonti che probabilmente i TRADIZIONALISTI non fecero, inoltre in papato ebbe differente atteggiamento, perché i teatri di guerra, anche se non avevano peso uguale – crociate in the East erano le più prestigiose – erano comunque simili qualitativamente. Cosa ne pensavano i contemporanei? Crociata divenne tale, quando proclamata dal papa, e i papi, almeno ufficialmente facevano poca distinzione di validità tra le varie aree.  Ma erano lontani dal contatto con il pubblico Cristiano, e la prova stessa si è dimostrata elusiva. Testimonianza di malcontento per la predicazione di crociate alternative, ma quale peso darci?
Nel 1953 Giles Constable: dimostrò che gli eserciti della Seconda Crociata, impegnati in the East, in Spagna, e attraverso l’Elba, erano considerati un distaccamento di un esercito unico, ma dieci anni dopo Mayer mise in questione il trattamento delle crociate alternative come genuini espressione del movimento. Suggerì che il papa,  i canonici in apparenza le consideravano tali, ma il loro era solo un atteggiamento diplomatico. Ed egli definì la crociata “una guerra che mirava ad acquisire o preservare la dominazione cristiana sul Sepolcro di Nostro Signore a Gerusalemme, un obiettivo preciso, geograficamente inchiodato in una regione particolare”. (Jonathan Riley-Smith, sostenitore della dottrina pluralista.) Pluralisti: qualunque cosa accadeva, il papa e i fedeli trattavano tutte le crociate come qualitativamente simile. Ma con il tempo si sono resi conto che le diverse espressioni del movimento erano ugualmente importanti
Storici interessati all’Occidente, interesse per i teatri di guerra europei, fattori:
1) costatazione che enormi depositi di fonti materiali mai stati usati, archivi ordini militari ignorati, a favore di quelli dell’est, nonostante il loro potere, denaro, manodopera si incanalava dalla Western Europe, inoltre la norma non era l’attività militare, ma la gestione delle proprietà e la vita conventuale nei priorati, commende e padronanze provinciali.
2) crescente interesse per le motivazioni; le crociate erano pericolose, disorientanti, costose, e l’entusiasmo dimostrato nei secoli non è facile da spiegare. Il reclutamento fu certamente causato dall’evangelizzazione, e dall’organizzazione della predicazione, infine dai sermoni predicati. Ma gli ideali crociati erano diversi da quelli degli ecclesiastici, e ciò che nobili e cavalieri pensavano e le loro aspirazioni, sono diventate questioni vive.
Qualunque cosa stesse accadendo sotto la superficie, 40 anni fa, la storia generalmente accettata delle crociate si riferiva in particolare alle spedizioni a larga-scale in the East, e agli insediamenti latini in Siria e Palestina.

Tratto da LE CROCIATE di Elisa Giovinazzo
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