Soggetto di diritto
L’incipit della sequenza successiva vede due donne, nella sala d’ingresso dell’ospedale, graffiarsi il viso in modo selvaggio al fine di deturparlo vicendevolmente. È la dimensione sociale del viso, il bene che esso rappresenta all’interno delle relazioni intersoggettive, ad essere preso di mira: ciò che si gridano le donne, oltre ai tipici epiteti di una scena di gelosia, è la minaccia di strapparsi gli occhi. Gli occhi, rispetto alle isotopie figurative del film, rappresentano l’ultimo presidio dell’umanizzazione; essi, però, sono ambiguamente implicati nello sguardo che certifica il gradiente difettivo del corpo (bruttezza, deformità, mostruosità, ecc.) e l’asimmetria dei soggetti.
Merrick è senza speranza e se ha potuto “godere” di una breve cittadinanza in ospedale passando per l’“operating theatre” (esibizione in sede di conferenza) non può avere futuro in uno spazio di cura. Per questo Treves decide di scommettere contro la sua prima impressione (Merrick “è un ebete”) e contro l’opinione della capo-infermiera (“È come parlare con il muro”): chiede a Merrick di aiutarlo, di dimostrargli che è in grado di intendere e volere, ossia di essere appieno un “soggetto di diritto”. È così che Merrick rivela, infine, di conoscere l’inglese, di capire le domande che gli si rivolgono e di saper ripetere il suo nome.
Treves deve preparare Merrick all’incontro e farlo percepire come soggetto di diritto. Se non come paziente passibile di guarigione, Merrick deve rivelarsi persona degna delle cure dell’ospedale; quest’ultimo può rispondere in quanto soggetto istituzionale, al di fuori dei suoi regolamenti, solamente di fronte a un “caso umano” e farsi perciò tramite, per conto della società, di una riparazione rispetto a ciò che né la natura né la comunità stessa hanno saputo offrire.
La preparazione di Merrick all’incontro dimostra come la vocazione educativa di Treves lo conduca ad assumere il ruolo del precettore, intendendo plasmare l’allievo perché testimoni della sua bravura, e per questo tramite, di quella del maestro. Non fidandosi dell’allievo, si pone come istitutore che sa esattamente cosa Merrick deve dire a Carr Gomm e pretende sia ripetuto a memoria.
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