La perdita del centro sperimentale nel cinema italiano
A metà degli anni settanta muoiono De Sica, Visconti, Rossellini, Germi, Pasolini, Petri e Pietrangeli. Negli anni della sua presidenza, Rossellini aveva distrutto gli elementi forti del centro sperimentale, in quanto non crede nella necessità della trasmissione delle conoscenze e nel cursus formativo, gli aspiranti registi devono trovare dentro di sé la luce. Il centro aveva dunque subito una forte svalutazione istituzionale, dei diplomati negli anni settanta solo in pochi raggiungono vera visibilità. Si tenterà di imitare Moretti, cioè di avvicinarsi al cinema senza apprendistato scolastico. Il più fecondo laboratorio di idee e ricerca degli anni settanta è Ipotesi Cinema che fornisce un modello forte per gli aspiranti registi. Il 68 ha costituito quasi un limite, dagli anni settanta non c’è più una ricerca verso nuovi orizzonti, di trasgressione. Nascono cooperative di filmmakers come Studio Azzurro e nascono festival indipendenti con la funzione di costituire i punti di riferimento fondamentali per la nuova generazione di autori italiani.
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Autore:
Asia Marta Muci
[Visita la sua tesi: "Panoramiche d'interni. Approfondimenti e divagazioni sul cinema e l'unità di luogo"]
- Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
- Esame: Storia del cinema italiano
- Docente: Gianni Canova
- Titolo del libro: Guida alla storia del cinema italiano
- Autore del libro: Giampiero Brunetta
- Editore: Einaudi
- Anno pubblicazione: 2003
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