Il significato lessicale del termine effetti speciali
Facciamo ora una piccola considerazione lessicale: l'uso del termine effetti speciali presuppone, almeno concettualmente e certo implicitamente nella coscienza dei parlanti, una contrapposizione con un termine antitetico come effetti ordinari. Questo significa che esiste nella coscienza sia dei produttori sia dei fruitori di testi filmici l'idea che la rappresentazione di certi eventi può avvenire mediante una procedura ordinaria o straordinaria in relazione alla natura dell'evento e alla modalità di visualizzazione. Possiamo chiamare ordinari gli eventi che rientrano nell'ambito delle leggi naturali note e delle possibilità tecnico – scientifiche che sono patrimonio comune dell'umanità; straordinari quelli che trasgrediscono le une o le altre o ambedue. In genere gli effetti speciali sono stati usati proprio per rendere rappresentabili eventi di questo tipo. Bisognerà tuttavia precisare che i confini tra ordinario e straordinario sono andati modificandosi in seguito al progresso tecnico scientifico e man mano che esso avanza ciò che era prima straordinario diventa sempre più ordinario. Diremo quindi che gli effetti speciali possono simulare eventi sia ordinari sia straordinari presentati a loro volta attraverso la simulazione di modalità di visione ordinarie e straordinarie. Naturalmente anche i confini tra modalità di visione ordinaria e straordinaria sono mobili e variano con il variare della competenza visiva dello spettatore. Un criterio per definire ordinario e straordinario in questo campo può essere quello della compatibilità con il codice di attese dello spettatore, cioè con quelle che sono le sue abitudini percettive che possono anche coincidere con le convenzioni di rappresentazione realistica, ma anche con quelle che si sono stabilizzate nei generi non realistici. L'impiego della steadycam, almeno fin quando l'uso non si è generalizzato, poteva offrire simiulazione di modalità di visione straordinaria anche di eventi ordinari (la corsa in triciclo di Danny in Shining).
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Stefania Rimini
- Titolo del libro: Saper vedere il cinema
- Autore del libro: Antonio Costa
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 1985
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