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Gli stereotipi sulla mafia, Amelia Crisantino


Amelia Crisantino ha offerto recentemente un campionario interessante di questi stereotipi:

- stereotipi giornalistici = mafia come emergenza (dunque non come un qualcosa che è sempre presente); guerra di mafia (unico evento interessante per la comunità)
- stereotipi culturali = la convinzione del carattere tutto interno della mafia
- stereotipi politici = l'evento mafioso calato nel calderone indistinto del terrorismo e dell'attacco eversivo allo Stato democratico
- stereotipi regionalistici: l'onore come caratteristica dei siciliani che nei mafiosi degenera; la mafia come garanzia di un ordine morale, visto che lo Stato, assente, non garantisce quello legale
- stereotipi della cultura televisiva: film sulla mafia.

Lo stereotipo che però più affligge la cultura degli insegnanti italiani è quello che vuole la mafia un fossile subculturale, il relitto della storia legittimato dalla persistenza di una struttura sociale arcaica e dall'assenza statale. Questo stereotipo non tiene conto dei rapporti mafia – Stato, della conflittualità tra movimento contadino e mafia, della capacità di essa di integrarsi nella società unendo elementi di arretratezza e modernità, la cosiddetta transcultura mafiosa.

Tratto da STORIA DELLA PEDAGOGIA di Gherardo Fabretti
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