Appunti di filosofia contemporanea. Carrellata dei principali pensatori partoriti dal Settecento tedesco in avanti, dal romanticismo come risposta all'illuminismo francese a Husserl e Popper, fino alle dissertazioni di Nietzsche, Freud e Junger. Una parte più lunga è dedicata a quest'ultimo e al concetto di nichilismo.
Storia della filosofia contemporanea
di Carlo Cilia
Appunti di filosofia contemporanea. Carrellata dei principali pensatori partoriti
dal Settecento tedesco in avanti, dal romanticismo come risposta all'illuminismo
francese a Husserl e Popper, fino alle dissertazioni di Nietzsche, Freud e
Junger. Una parte più lunga è dedicata a quest'ultimo e al concetto di
nichilismo.
Università: Università degli Studi di Catania
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Storia della filosofia contemporanea1. Romanticismo tedesco contro illuminismo francese
È il Romanticismo ad aprire la filosofia contemporanea: si sviluppa in Germania a cavallo tra il 700 e l’800
in contrapposizione al modello illuministico francese. Non sopravvaluta più la ragione dando più spazio al
sentimento: fantasia, intuizione. La natura viene concepita come un grande organismo. Gli illuministi
dicevano: l’uomo è un essere razionale, pertanto è superiore alle altre specie e alla natura tutta. I romantici
affermano che l’uomo è una parte del tutto e utilizzano molte categorie religiose: infatti per il romanticismo
il metodo razionale è molto importante ma non è in grado di cogliere il tutto, relegando l’intelletto in una
forma di conoscenza parziale. Si sviluppa il concetto di genio: è colui che “intuisce” la natura nella sua
totalità. Questa idea del genio è importante per comprendere il concetto di individuo che in questi anni va
sviluppandosi. E’ chiaro che se conosco razionalmente, posso poi dare dei miei dati acquisiti una
dimostrazione pubblica; un’intuizione appartiene di più alla sfera interiore che difficilmente è possibile
esternare.
Il secolo romantico si ritiene il secolo storico, ossia gli uomini del romanticismo accusano gli illuministi di
aver ignorato la storia. Ma non è proprio così. Va tenuto presente cmq che la filosofia del romanticismo, così
come tutto il romanticismo in genere, sarà molto eterogenea.
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Storia della filosofia contemporanea 2. Schleiermacher. Religione ed ermeneutica
Schleiermacher: vive tra il 1768 e il 1834. 2 opere da ricordare:
Discorsi sulla religione 1799
Ermeneutica
Egli traduce tutti i dialoghi di Platone e dà l’esatta cronologia che noi oggi accettiamo; il modello che
utilizzò per la sistemazione è quello dello sviluppo della dialettica nelle opere di Platone. Nei primi l’idea di
dialettica dice, è poco rappresentativa: il dialogo socratico tende a persuadere, mentre nella maturità Platone
concepisce la dialettica come strumento di verità. Allora considera della giovinezza quelle opere in cui la
dialettica è ancora di stampo socratico (persuasiva). é un accademico professore in due scuole tedesche
diverse (fra cui Berlino).
Fondamentale per lui è il concetto di religione, orizzonte fondamentale per l’uomo. E’ questo un ambito
indispensabile per capire l’uomo, che non può essere ridotto a ragione.
La religione è intuizione (sentimento) dell’infinito => L’infinito è la totalità della natura: l’uomo è una parte
del tutto, dove nel tutto è compreso anche Dio (è questa una forma di panteismo). Questa totalità può essere
raggruppata in due modi diversi:
METAFISICA => pensiero della totalità, riflessione sulla totalità anche se la metafisica non è l’unico modo
per tale riflessione.
ETICA => agire per la totalità.
A questi modi di rapportarsi alla totalità si unisce la religione: essa è allora intuizione della totalità. È quasi
come ci fosse una terza dimensione: non più solo aspetto teoretico e pratico, ma un’altra dimensione, un
modo di sentire che non può essere dimostrato.
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Storia della filosofia contemporanea 3. Schleiermacher. Ermeneutica come teoria dell'interpretazione
della realtà
Un altro aspetto importante nella riflessione di Schleiermacher è l’ermeneutica ed è proprio con questo
filosofo che essa comincia a formarsi; fino a Schleiermacher l’ermeneutica era concepito solo come
interpretazione dei testi sacri: con lui l’ermeneutica diventa teoria dell’interpretazione in generale della
realtà. In certi casi coinciderà addirittura con la filosofia stessa. Perché un’interpretazione sia plausibile sia il
testo che lo studioso devono appartenere ad un orizzonte comune. Di fatto però l’interpretazione non è mai
definitiva e in un certo senso anche la traduzione è interpretazione. L’interpretazione sarà allora una sorta di
circolo infinito detto anche circolo ermeneutico. Se infatti pensiamo ad un lettore che a distanza di qualche
anno rilegge uno stesso testo e si accorge che esso non sembra più lo stesso, in realtà deve considerare che è
lui storicamente cambiato: è un’altra persona a livello di esperienza preparazione culturale, per cui
interpreterà il testo in maniera diversa, anche solo più ampia. A questo proposito parla di una pre-
comprensione: quando ci approcciamo ad un testo, ci creiamo già un’aspettativa. Nel momento in cui
subentra la comprensione, le nostre reazioni possono essere diverse, in relazione alle aspettative che
avevamo prima di imbatterci in quel testo. La nostra vita allora è succube dei pregiudizi. Sarebbe sbagliato
pretendere di affermare di essere esenti da pregiudizi: anzi chi è intellettualmente onesto si accorge dei
pregiudizi che possiede, e cerca in qualche modo di assecondarli. In questo senso allora non può
assolutamente esistere una ragion pura
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Storia della filosofia contemporanea 4. Von Humboldt e l'azione creativa dell'uomo
Willhelm von Houbolt: 1767 - 1835. Uomo politico dello stato prussiano, che quindi è a stretto contatto con
la vita pubblica. Due le opere da ricordare:
Sullo studio comparato delle lingue
Idee per i limiti della sovranità dello stato (1972)
Emerge anche l’idea di individuo: lo stato possiede e deve possedere dei limiti che non potrà superare se
vorrà salvaguardare la legittimità dell’individuo: l’individuo non è solo un cittadino. Egli è considerato uno
dei padri del liberalismo. Bisogna lasciare più possibile libertà all’individuo, purché egli non violi la libertà
di un altro individuo. Allora vuole limitare lo stato a strumento di ordine mai di oppressione. Houbolt è
ricordato per lo studio sulla lingua: la sua concezione si basa sul fatto che la lingua non è mero strumento di
comunicazione, ma espressione della spiritualità umana. La lingua è il processo di creazione della storia
dell’uomo. La lingua allora non solo sarà espressione creativa dell’uomo ma entrerà nell’alveo della storia
dal momento che si esprime nel tempo. Tutte le lingue inoltre possiedono pari dignità. Lo studio
comparativo ci aiuterà a comprendere come è nato il linguaggio. Per questo motivo allora tutta l’azione
creativa dell’uomo è storica, quindi mai definitiva. La conseguenza di tale concezione è che non esiste una
religione, un’arte o un lingua migliore dell’altra: lo studio comparativo sarà l’unico in grado di farmi
cogliere la ricchezza che ci sta in ogni forma artistica. È in questo studio delle forme creative che lo storico
“forgia” un’ideale di umanità come se riuscisse a trovare degli elementi comuni nell’uomo così da tirarne
fuori uno da prendere a modello. Ma quello su cui va posta particolare attenzione è l’importanza
dell’individuo nella sua storicità; in questo senso Humboldt è molto lontano da Hegel nonostante i due
fossero contemporanei.
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Storia della filosofia contemporanea 5. Romanticismo e "teoria dei colori" in Goethe
Goethe: consideriamo la sua opera forse più famosa il Faust che è certamente un’opera letteraria ma di
grossa consistenza filosofica. Egli sviluppa la cosiddetta “Teoria dei colori”: essa è una teoria scientifica
all’interno della quale sono mescolati principi filosofici. Si chiama così sulla base dei principi della luce.
Egli è critico nei confronti del Romanticismo: riconsidera il sentimento d buon romantico, ma condanna
l’eccessivo sentimentalismo. Personaggio eclettico; è vicino al romanticismo per le sue teorie organicistiche
sulla natura: tutte le parti sono tra di loro in correlazione. Collegata a questa è la sua concezione panteistica.
Il suo panteismo risale soprattutto a Giordano Bruno e Spinoza: tutte le componenti della natura sono
espressioni graduali di Dio. All’interno del Faust è presente in maniera molto forte la concezione del
“tendere a” ad vere sempre di più dalla vita. Faust era spesso portato alla fuga romantica dalla vita per
evitare il dolore, pensando spesso anche al suicidio. Goethe mostra forse meglio di altri suoi contemporanei
questa ambivalenza tra l’ambizione che il mondo ti fa scaturire e la fuga da quello stesso mondo che non ti
soddisfa. Questa ambivalenza sottolinea come “romantico” voglia dire “problematico, contraddittorio,
poliedrico”; non può esserci per questo periodo una vera e propria codificazione di un ben preciso sistema di
pensiero. Goethe non crea un sistema filosofico in senso stretto perché non scrive un’opera specificamente
filosofica: egli è un intellettuale non un filosofo sistematico.
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Storia della filosofia contemporanea 6. Vita e opere di Nietzsche
Nietzsche: anch’egli non appartiene a nessuna scuola ma è un libero pensatore che si pone in controtendenza
con il suo tempo. (1844 - 1900). È un personaggio brillante: va in cattedra all’università di Basilea a solo 24
anni; ma lì litiga con tutti i suoi colleghi anche per la malattia che non gli permette di star sereno. Per questo
abbandona quasi subito l’insegnamento. Vive scrivendo e viaggiando e nel 1889 a Torino perde
definitivamente la ragione. Affidato alla madre e alla sorella la sua opera viene fortemente manipolata con
caratteri fortemente reazionari. È soprattutto a causa della sua opera Volontà di potenza che il suo pensiero
viene strumentalizzato soprattutto dalla politica. Viene allora addirittura scioccamente considerato un
razzista: il superuomo viene ad esempio identificato con la razza ariana. Le sue opere più importanti:
La nascita della tragedia
Le considerazioni inattuali (73 - 76)
Così parlò Zaratustra (83)
Al di là del bene e del male (86)
Genealogia della morale (87)
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Storia della filosofia contemporanea 7. Nietzsche e la definizione di Superuomo
Superuomo: l’uomo greco presocratico rappresenta meglio di ogni altro il superuomo perché è stato in grado
di raggiungere la felicità e questa felicità l’ha raggiunta attraverso l’equilibrio tra la sua parte apollinea
(eleganza) e quella dionisiaca (ebrezza). Con Socrate comincia a prevalere l’Apollineo: ed è proprio Socrate
a stabilire il punto di partenza immaginario verso l’abbandono completo del dionisiaco. L’altro colpo non
indifferente lo da il cristianesimo: esso arriva addirittura a condannare il dionisiaco. Si badi bene: egli si
riferisce al cristianesimo, non a Cristo visto come un grande personaggio: sono i cristiane che, volendo
assoggettare le masse, piegano Cristo ai loro interessi. Il cristianesimo decreta l’annullamento della
corporeità verso una prospettiva metafisica a cui Nietzsche non crede. Sarebbe a dire rinunciare ad un sano
divertimento per un obiettivo che nessuno ha mai visto. La morale in cui vive il presente è quella cristiana: il
cristianesimo è visto da Nietzsche più che come una religione una forma di dominio: accettare le ingiustizie,
le sopraffazioni, la non vita per un vita futura. L’obiettivo allora è quello, da parte della gerarchia
ecclesiastica, di assoggettare il “gregge” ossia gli “schiavi”. Da qui ne scaturisce la morale degli schiavi =>
è questa una morale della rinuncia.
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Storia della filosofia contemporanea