Le staire di Orazio
Per la composizione delle Satire Orazio non si ispira a nessuna fonte greca perché, come diceva Quintiliano, “satura tota nostra est”, come a voler dimostrare che la peculiarità letteraria della satira è opera dei latini. Come per Alceo, Orazio ha un rapporto di dipendenza ma anche di originalità con il suo diretto ispiratore: Gaio Lucilio. Da Lucilio Orazio prende il metro (l’esametro), l’autobiografismo e l’aggressività. Ma, si stacca nettamente da questo, per lo stile – scorrevole, chiaro e armonico – nettamente diverso da quello lutulentus di Lucilio, e per gli intenti. Se Lucilio adottava una satira feroce e aggressiva, con mero intento di offesa e critica, Orazio aveva dei precisi intenti morali. La sua satira è moderata, indirizzata a personaggi indefiniti e comuni, ha intenti di tolleranza e comprensione. Orazio con la sua satira cerca di mettere in evidenza le storture della società, indirizzando pochi amici – Orazio non cerca il proselitismo – agli ideali della autarkeia e della metriotes. L’autarkeia è l’autosufficienza interiore, la metriotes la moderazione.
Metodi e contenuti.
Le satire oraziane tradiscono sempre questi ideali, in tutte e tre le tipologie: sia in quelle diatribiche (caratterizzate dalla presenza di aneddoti e dialoghi), sia in quelle descrittive, sia in quelle filosofiche. Nel secondo libro delle Satire, però, il confronto tra modello positivo – e quindi vero e da seguire – e modelli negativi _ falsi e da rifuggire- crolla. Nel II libro non c’è più quella coincidenza tra poeta e “io satirico” che permetteva di estrapolare un significato unitario dalle contraddizioni della realtà; anzi, il moralista si arrende e si mette in discussione. Ognuno è depositario di una propria realtà, che spesso contrasta quella del poeta. Autarkeia e metriotes non sono più strumenti di condotta, la satira non è più strumento di ricerca morale. L’autarkeia di Orazio si conserva nella sua villa di Venosa, dove Orazio non deve mettersi in discussione con altri interlocutori. Lo stile delle satire è chiaro e armonico, frutta di una lunga e faticosa ricerca.. La mobilità e la varietà sono fondamentali: lo stile salta da uno stile grave e oratorio ad uno familiare e colloquiale.
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Lingua e letteratura latina
- Docente: Giovanni Salanitro
- Titolo del libro: Imago Maiorum
- Autore del libro: Giovanni Salanitro
- Editore: CUECM
- Anno pubblicazione: 2010
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