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Il De Architettura di Marco Vitruvio Pollione



MARCO VITRUVIO POLLIONE →   80/70 a.C. - 23 a.C.

Il suo è l'unico vero trattato di architettura dell'antichità. Se prima di lui vi fu l'opera di Varrone Reatino, quella di Vitruvio Pollione è comunque la prima vera opera non frutto di erudizione libresca e di atti compilatori, bensì di una vita passata in mezzo a costruzioni di edifici e di macchine belliche.  Vitruvio seguì Cesare non solo durante la guerra di Gallia ma anche durante la sanguinosa guerra civile contro Pompeo, svolgendo sempre la mansione di praefectus fabrum. Mise poi la sua esperienza al servizio di Augusto e del suo progetto di restaurazione edilizia dell'antica Roma, che Augusto sostenne di avere trovato di mattoni e di averla lasciata di marmi.

Il De Architectura.

Consta di dieci libri. Focalizziamo la nostra attenzione su alcuni particolari interessanti. Ricordiamo anzitutto la trattazione dei celeberrimi tre ordini architettonici: dorico, ionico e corinzio.  Il secondo punto invece riguarda la critica a chi vorrebbe vedere in Vitruvio un semplice architetto che scrive di architettura. In realtà ogni libro è preceduto da un proemio che si occupa di temi estranei alla disciplina architettonica, cioè citare le fonti, essere onesti nei preventivi eccetera nei quali rivela doti di letterato e scrittore. Bisogna dunque individuare nell'opera vitruviana due parti distinte e separate, eppure integrate: i dieci proemi e la parte tecnica, eleganti i primi, rustici e disadorni i secondi.  Il terzo punto riguarda la fedeltà di Vitruvio ai precetti della poliumathìa. In questo trattato, Vitruvio dà all'architettura il titolo di scienza, ma non si limita a questo: anzi, la eleva al primato, in quanto contiene praticamente tutte le altre forme di conoscenza.
Il buon architetto

Nella fattispecie, l'architetto deve avere nozioni di:
- geometria: deve conoscere le forme con cui lavora
- matematica: l'edificio deve stare in piedi, per questo vanno fatti dei calcoli specifici
- anatomia e medicina: costruisce luoghi per la vita dell'uomo, per questo deve conoscere le proporzioni umane, deve fare attenzione a illuminazione, arieggiamento e salubrità di città ed edifici
- ottica ed acustica: basti pensare ai teatri
- legge: chiaramente, la costruzione deve seguire norme ben precise
- teologia: nel caso di edificazione di templi, questi dovevano essere graditi agli Dei
- astronomia: particolari tipologie di edifici, soprattutto luoghi di culto, dovevano tenere conto della posizione degli astri
- meteorologia: il microclima del luogo di costruzione dell'edificio è fondamentale per le caratteristiche che deve avere.

L'architettura è imitazione della natura, l'edificio deve inserirsi armoniosamente nell'ambiente naturale. L'architetto deve possedere una vasta cultura generale, anche filosofica (il modello del De oratore di Cicerone è presente in Vitruvio), oltre alla conoscenza dell'acustica per la costruzione di teatri ed edifici simili, dell'ottica per l'illuminazione degli edifici, della medicina per l'igiene delle aree edificabili. Quarto e ultimo punto la decisa affermazione del primato dell'etica su quella che già Virgilio chiamava sacra fames auri.


Tratto da LINGUA E LETTERATURA LATINA di Gherardo Fabretti
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