Il costume come funzione del personaggio teatrale
Il costume è l’insieme dei fenomeni che comprende l’abbigliamento, l’acconciatura e l’aspetto fisico dell’attore. Il costume è un aspetto che precede quello del movimento (sia cinesico che mimico) poiché si presenta come fenomeno da analizzare nella sua staticità.
Nella comunicazione sociale il costume è il primo elemento della presentaion of self (come dice Goffman) poiché dice come ciascuno deve, o intende, essere considerato. Nella comunicazione teatrale distinguiamo un aspetto morfologico del costume da un aspetto semantico, consequenziale al primo. La morfologia riguarda i parametri della figura e del costume in sé. Da questo punto di vista il grado zero del costume non può che essere la nudità. Ma la nudità dal punto di vista semantico non è il grado zero, anzi, dal punto di vista semantico non esiste un grado zero del costume. Laddove infatti la nudità non è la norma, l’essere nudi può significare allontanamento dalla norma. Il vestito infatti spesso è il primo segnale di appartenenza ad un ruolo sociale e ad un carattere. Nel teatro il vestito è funzione del personaggio da rappresentare, e quindi anche del suo carattere e della sua dimensione storica e sociale.
Un costume può essere riconoscibile come abbigliamento oppure no. Un bidone usato per coprirsi non è ad esempio riconoscibile come abbigliamento d’uso. Ma quando il costume è riconosciuto come abbigliamento, possiamo distinguere i costumi rapportabili ad una determinata cultura e quelli non rapportabili ad alcuna cultura.
Nel primo caso reintroduciamo la dicotomia jakobsoniana tra metonimia e metafora. Il costume metonimico è quel costume in cui il riferimento ad una data cultura viene affidato solo ad un singolo elemento, o ad una parte soltanto degli elementi che lo costituiscono. È necessario però che l’elemento sia messo in sufficiente risalto da un contesto unitario. Un berretto militare su una tuta va bene; un collage di dieci tipi di vestiti no.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letterature comparate
- Docente: Domenico Tanteri
- Titolo del libro: Leggere il teatro
- Autore del libro: C. Molinari - V. Ottolenghi
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