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Nascita della poesia neoavanguardista

Il periodo tra il 1963 e il 1979 è all'inizio segnato da una forte propensione allo sperimentalismo che attraversa tutte le forme letterarie, a cominciare dalla poesia. La Neoavanguardia, in particolare nelle posizioni di Sanguineti, intende svecchiare le posizioni neorealistiche o tardo-ermetiche, grazie ad alcune scelte radicali: l'adesione a un linguaggio comune e senza aura; la selezioni di temi legati all'attualità, o comunque polemici contro il sistema capitalistico-borghese.

La spinta più forte della Neoavanguardia tende ad esaurirsi nei primi anni Settanta, senza confluire nella tendenza alla rivolta. Resta così un distacco tra i letterati e le masse, che accolgono di più la saggistica politica o le canzoni di protesta che non la complessa poesia neoavanguardista. Negli stessi anni, vi è una tendenza a una letteratura disimpegnata, inquadrabile nel postmoderno: emblematico Se una notte d'inverno un viaggiatore di Calvino, seguito da Il nome della rosa di Eco.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
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