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La poesia italiana tra il 1963 e il 1976

Per quanto che riguarda la poesia, il periodo può essere distinto in due stagioni. Gli anni '60 sono caratterizzati da una capillare attività sperimentale: a inaugurare sono i poeti della Neoavanguardia con nuovi criteri di valore: la disorganicità, il rifiuto del consumo tradizionale della bellezza.

Altre sperimentazioni puntano sulla letteratura proprio in virtù della sua alterità rispetto alla comunicazione ordinaria, alterità che, se da un lato condanna la poesia all'oscurità e alla marginalità sociale, dall'altro le conferisce una superiore carica conoscitiva e contestativa: questa è la scommessa di autori molto diversi tra loro come Zanzotto, Fortini, Amelia Rosselli.

In ogni caso, tutti i poeti si confrontano con le dissacrazioni avanguardistiche, ora per svilupparle, più spesso per contrastarle. Dal dibattito innescato sul ruolo della poesia scaturisce dunque un periodo di riforma del linguaggio poetico tradizionale, che ha il suo culmine con Nel magma (1963) di Mario Luzi, Gli strumenti umani (1965) di Vittorio Sereni, La beltà (1968) di Andrea Zanzotto.

Proprio intorno al 1968, si registra nel dibattito letterario una pausa, un silenzio poetico: come se la rivolta politica e sociale tolga spazio ed energia alla creatività. Insomma, tra il 67 e il 68 i fermen-ti innovatori si traducono in una spinta verso un rinnovamento non più letterario ma sociale. Si passa così dalla Letteratura del Rifiuto, di marca avanguardista, al Rifiuto della Letteratura.

All'inizio degli anni Settanta, con lo stabilizzarsi della protesta, ha inizio una nuova stagione creativa, segnata dall'uscita di tre raccolte importanti: Viaggio d'inverno di Bertolucci, Trasumanar e organizzar di Pasolini e Satura di Montale. Si tratta di opere che corrispondono a svolte nella carriera degli autori e che convergono nella difficoltà di mantenere in poesia uno stile alto. Ulteriore segnale è la pubblicazione di un antologia, Il pubblico della poesia (1975), che attesta l'emergere di una nuova generazione di poeti; tra essi Milo De Angelis, con Somiglianze (1976).

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
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