Sceneggiatura e sonoro di "Viaggio in Italia"
Episodi poi eliminati, altri poi aggiunti, altri collocati solo secondo un altro ordine, riadattati o trasfigurati (es. quello della famiglia che fa prostituire una figlia, sostituito con l’episodio della Proclemer).
Molto simile l’inizio, ambientato sulla via Appia nei pressi di Terracina.
Tutto questo ha in mente Rossellini quando scrive le “5 paginette” per D’Amico. E dalla stampa di settore viene annunciato il titolo New Wine (abbandonato solo nell’aprile del 1953), così come vengono citati i nomi dei personaggi della prima sceneggiatura.
Inoltre da questa sceneggiatura vengono ricavate altre 13 paginette, tenute riservatissime da Rossellini, dove il finale è ancora diverso e ci sono le numerose escursioni di Katherine; la gelosia è ancora il motore del comportamento del marito, e sono mescolati sia la scena dello schiaffo al ragazzo, sia quella nuova della processione, osservata dall’auto.
C’è anche una lirica scritta da Rossellini e Brancati: versi attribuiti a un nuovo personaggio, un giovane poeta (Charles Lewington) innamorato innocentemente di Katherine e poi morto praticamente per amor suo ispirazione dal racconto The Dead da Gente di Dublino di Joyce.
Abbozzata anche la scena comica.
La sceneggiatura è ricca di indicazioni sul suono: annotazioni su rumori di fondo e voci fuori campo che cantano canzoni napoletane (presenti in tutto il film e in sintonia con le situazioni).
Le musiche di accompagnamento di Renzo Rossellini sono più contenute: il loro uso ricorre in cinque sequenze (Museo Nazionale; antro della Sibilla e tempio di Apollo; soggettiva di lei che vede coppie di innamorati e mamme con bambini; passeggiata di Alex e Marie a Capri; Fontanelle).
Carattere marcatamente astratto e antinaturalistico. Questa è la strada che intraprenderà di lì a poco il cinema moderno nell’uso di rumori e musica: Rossellini supera il conflitto tra “bellezza” e “bruttezza” delle musiche di accompagnamento. Capisce che importa non tanto l’adeguatezza
all’immagine, ma la sua presenza o la sua assenza. Rinuncia alla sua “facilità”. Conta la valorizzazione delle atmosfere musicali reali.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Filmologia
- Titolo del libro: Le varianti trasparenti
- Autore del libro: Elena Dagrada
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