"Giovanna d'arco al rogo". Differenze con versione teatrale
Rossellini racconta di non essere a conoscenza delle istruzioni sceniche di Claudel, secondo cui Giovanna rimane legata al palo del rogo per tutto il tempo. Rossellini invece fa muovere Giovanna, la fa salire al cielo per incontrare Frate Domenico e la fa scendere nei suoi ricordi.
Claudel a Parigi assiste alle prove dello spettacolo e apprezza la recitazione della Bergman, “la plus forte”.
Film: adotta sempre il punto di vista dello spettatore in platea, escludendo la quarta parete.
Uso dello split screen per rappresentare simultaneamente azioni differenti (in palcoscenico erano i cambi di luce che sortivano questo effetto).
Ogni situazione scenica ha la propria scenografia. A parte quella in cielo, tutte hanno punto di fuga e profondità, e la mdp vi si addentra.
Non compaiono Margherita, Caterina e la Vergine, se ne odono solo le voci.
Abbondano i trucchi nel prologo e nell’epilogo in cielo.
Attenzione al colore (primo lungometraggio a colori di Rossellini); invece del Technicolor sceglie il Gevacolor, per ottenere colori pastello, “nordici”. Tenta di girarlo in Cinemascope. Prova tutti i trucchi possibili, sperimentazione. Si distacca dalla pratica registica consueta: stavolta programma ogni singolo dettaglio.
Ancora spunti autobio: la Bergman ha provato il rogo della stampa scandalistica e ha scontato la sua diversità; ha anche subito un processo ingiusto. Ulteriore spoliazione delle sue caratteristiche da diva.
Il testo di Claudel diventa meno politico e condotto su un terreno più spirituale e introspettivo.
Giovanna non assume un tono declamatorio; abita le proprie soggettive e vede se stessa.
Poche recensioni, critiche implacabili, insuccesso commerciale. La critica più benevola lo accusa di essere “teatro filmato”. Il film gode di poca attenzione anche da parte degli studiosi rosselliniani.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Filmologia
- Titolo del libro: Le varianti trasparenti
- Autore del libro: Elena Dagrada
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