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"La paura". Differenze con novella di Zweig e clima in Germania



Novella di Zweig: scritta nel 1910. Protagonista una donna dell’alta borghesia che tradisce il marito; questo ingaggia un’attrice disoccupata allo scopo di ricattarla e condurla a confessare: il marito pensa che confessando spontaneamente la moglie ritornerà da lui e troverà la pace. Ma la moglie in preda a una crisi nervosa tenta di uccidersi e il marito deve impedirlo.
Rossellini attualizza l’ambientazione e sceglie la Baviera che ha già conosciuto il miracolo economico (ma deve fare i conti col fantasma delle proprie colpe).
La guerra è sempre presente ma è nascosta, si manifesta nei dialoghi; se la ricostruzione materiale sta avanzando, non altrettanto si può dire per quella delle anime.
Differenze rispetto alla novella
Cambiamenti nei personaggi: l’amante di Irene da interessante viveur diventa un bohèmien insignificante; Irene non è una donna frivola che tradisce per noia, ma una donna energica e lavoratrice capace di mandare avanti l’azienda (e ha origine svedese); il marito da avvocato diventa scienziato. Nella novella il lettore apprende solo alla fine del ricatto (insieme alla protagonista), mentre qui lo sappiamo prima. Non tutto quindi è visto con gli occhi di Irene. Lo spettatore deve accorgersi che Irene è vittima, cavia. E non vuole uccidersi a causa dell’angoscia del ricatto, ma perché ha scoperto che il suo boia non è altri che suo marito.
Atmosfera di paura, sospetto, vendetta : palpabile nella Germania che attraversava un processo di denazificazione. Paura di sé che la Germania non osa confessarsi, dicotomia tra il benessere materiale e la rimozione della colpa.
Momento di mise en abîme: il marito di Irene improvvisa un processo contro la figlioletta, accusata di aver rubato il fucile giocattolo al fratello.
Processo = momento ricorrente nei film del polittico: Karin in Stromboli è sempre sotto processo; in Europa 51 Irene subisce un processo organizzato dal giudice in manicomio; in Ingrid Bergman la signora Annovazzi è un’inquisitrice; persino in Viaggio in Italia, nella sceneggiatura, il marito chiede a Isabella di confessare il suo tradimento; naturalmente il processo è al centro di Giovanna d’Arco al rogo.
Qui l’intero film è un dispositivo inquisitorio. Il marito vuole provocare la confessione spontanea di Irene e la sottopone a un esperimento crudele. E quando il marito “processa” la figlia è a Irene che sono rivolte le esortazioni a confessare. Ma l’esperimento condotto di Irene la spinge a cercare la morte, e così anche il marito si trasforma in colpevole; l’assioma confessione = redenzione viene smentito.
Il CCC coglie la colpevolezza di ciascun personaggio e classifica il film Ar.

Tratto da "LE VARIANTI TRASPARENTI". LA BERGMAN E ROSSELLINI di Marco Vincenzo Valerio
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