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"Tractatus theologicus" di Ildeberto di Lavardin


Si tratta di un testo che riassume onnicomprensivamente i temi della teologia cristiana così come si andavano costituendo tra la fine del 1000 e gli inizi del 1100. Quest’opera è strettamente legata alla Sacra Scrittura; per questo motivo si può affermare che esso esprime il punto di vista della teologia monastica, ma nel contempo vi si colgono i riflessi dello sviluppo e della diffusione dei saperi profani, in quanto indica nella ragione umana una condizione indispensabile, seppure non sufficiente, per fondare la fede. L’attribuzione del Tractatus a Ildeberto è stata spesso messa in discussione perché si tratterebbe di un caso isolato nella produzione dello scrittore francese, costituita da opere letterarie e di carattere pastorale. Per quanto riguarda i contenuti, non sono pochi i casi in cui nel Tractatus si riscontrano tematiche che costituiscono l’oggetto di altre opere, soprattutto di Agostino. Ma Agostino è un modello ampiamente utilizzati in quel periodo quindi questo non consente di attribuire in maniera certa l’opera a Ildeberto. Ad ogni modo quello che importa è che ci troviamo di fronte ad un testo di grande importanza per la formazione del metodo scolastico e per la diffusione dei criteri di fondazione di una teologia razionale cristiana.

Tratto da LA DOTTRINA DEI TEOLOGI di Carlo Cilia
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