Pop art
Il termine popolare è espressivo delle non-creatività della massa. Manifesta il disagio dell’individuo. origine con Rauschenberg e Johns. Segna il punto d’arrivo del progetto di degradazione e dissoluzione dell’oggetto e della persone, della regressione dell’oggetto a cosa, di spazio ad ambiente.
Johns: la pittura finisce per riportare a cose di nozione comune e il cui significato simbolico consiste nel non averne alcuno. Inutilità della presenza dell’artista in una società pratica e indaffarata --> voluta distinzione del fenomeno estetico da tutti gli atri fenomeni. La Pop Art si collega con la musica.
Oldenburg: scompare ogni traccia di pittura, rimangono solo le cose immagini, ingrandite. Oldenburg identifica la società dei consumi con i generi di consumo = cibo americano : hamburger, hot-dogs, ice creams. I modelli sono la pubblicità a colori di questi prodotti.
Rosenquist: microscopici collage di immagini pubblicitarie .
La fine dell’opera d’arte come oggetto coincide con la fine dell’idea che l’oggetto costituisca un valore. Lo sviluppo tecnologico industriale ha portato a sostituire all’oggetto individuato e individuante, fatto dall’uomo per l’uomo, il prodotto anonimo standardizzato. Negli ultimi decenni c’è stato un salto di livello tecnologico. Dalla tecnologia si dei prodotti si è passati alla tecnologia dei circuiti, ovvero dell’informazione. Il prodotto è solo un fattore nel motore della macchina dei consumi. Consumo psicologico --> quando viene presentato un nuovo prodotto quello vecchio diventa obsoleto. L’inserimento dell’esigenza estetica nella tecnologia dell’informazione e della comunicazione urta contro la finalità del sistema che mira a scoraggiare la tendenza dei consumatori a formare giudizi di valore, che l’esigenza estetica stimola.
Inserimento tentato da Lichtenstein e Wahrol.
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Dettagli appunto:
- Autore: Silvia Lozza
- Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Titolo del libro: L' arte moderna 1770-1970-L'arte oltre il Duemila
- Autore del libro: G. C. Argan, A. B. Oliva
- Editore: Sansoni
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