La pazzia di Orlando
Mentre cerca il pagano Mandricardo, Orlando giunge nel bosco dove si sono amati Angelica e Medoro; qui scopre le iscrizioni tracciate dai due, ma non vuole credere ad esse. Afflitto, trova riparo nella casa che aveva ospitato i giovani innamorati. Credendo di rinfrancarlo, il pastore gli narra la loro storia e, come se non bastasse, gli mostra il braccialetto di Angelica. Di fronte all'evidenza, Orlando non può più illudersi e impazzisce, e la sua furia si abbatte su ogni cosa.
Dal punto di vista strutturale, il passo è costruito secondo una duplice progressione. La prima è l'accumularsi di indizi che svelano a Orlando l'amore tra Angelica e Medoro, sino al braccialetto. Il paladino cerca invano di difendersi: ingannandosi o fingendo di non vedere. Sono, in realtà, i primi sintomi della perdita della ragione e dell'incapacità di padroneggiare le cose.
La seconda progressione riguarda infatti la psicologia di Orlando e la sua follia. Da interiore, essa diventa esteriore fino a esplodere. Ariosto assimila qui il proprio destino a quello del suo eroe: la letteratura è uno strumento di equilibrio, e il Rinascimento ha fiducia nel valore educativo dell'arte.
Questa volontà di equilibrio si esprime anche sul piano stilistico. Sia la prima parte che la seconda hanno forti elementi di drammaticità: una nel dolore di Orlando, l'altra nello sconvolgimento dei paesani che lo combattono. Ma in entrambe l'ironia (o una punta di comico) smorza i toni.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Lettere
- Esame: Letteratura italiana
- Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
- Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
- Editore: Palumbo, Palermo
- Anno pubblicazione: 1998
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