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CRITICHE ALL'ORDINE SOCIALE


Nei riguardi dell'impostazione dell'ordine sociale, Durkheim sviluppa 2 critiche:
A) Cause non individualistiche della divisione del lavoro: egli mette in discussione che si possa dedurre la società dall'individuo, perché ritiene che la vita collettiva non è nata dalla vita individuale, al contrario la seconda è nata dalla prima.
L'individualismo (il fatto che si affermi l'idea di un individuo razionale capace di agire in base ai propri interessi) è una caratteristica della società moderna: perché nelle società primitive e antiche, il comportamento individuale è così condizionato dalle regole sociali, che non è lasciato molto spazio alla sfera individuale.
Inoltre, l'influenza della società non è visibile solo nella storia della specie umana, ma anche in quella dei singoli individui, infatti basta guardare al modo in cui sono allevati i bambini per comprendere come con questo processo si cerchi di imporre al bambino modi di vedere e di agire a cui non sarebbe pervenuto spontaneamente. Infatti per Durkheim l'educazione ha appunto lo scopo di costruire l'essere sociale.
E quindi per comprendere il comportamento individuale, anche in campo economico bisogna prendere in esame le istituzioni.
La spiegazione di Durkheim si basa dunque sui meccanismi che determinano il passaggio da:
-società semplice: è di piccole dimensioni (società primitiva). Prevalgono insediamenti segmentati, con una bassa divisione del lavoro.
Qui l'ordine sociale è assicurato dalla solidarietà meccanica, che si basa sull'insieme dei sentimenti comuni ai membri della stessa società e delle credenze condivise che regolano in modo così dettagliato il comportamento individuale, da lasciare poco spazio all'autonomia e alle scelte dei singoli membri della società.
Ma sotto la spinta di un aumento della popolazione che porta ad una maggiore "densità materiale: quindi, la popolazione si concentra maggiormente sul territorio, crescono le città e migliorano le vie di comunicazione. Si intensificano i rapporti sociali, perchè uscendo dal primitivo isolamento, gli uomini si avvicinano di più gli uni agli altri e aumenta quella che Durkheim chiama "densità morale". Tutto ciò porta ad una più accentuata lotta per l'esistenza che spinge i singoli individui a specializzarsi di più per sopravvivere alle nuove condizioni. Quindi la crescita della divisione del lavoro è dovuta a una pressione della società sugli individui.
-società superiori: caratterizzate dalla crescita delle dimensioni e dallo sviluppo della divisione del lavoro.
B) Condizioni non contrattuali del rapporto: per Durkheim è vero, come sottolinea Spencer, che in una società dove l'individualismo si è storicamente affermato come criterio morale che guida l'azione, le relazioni contrattuali tendono a crescere, ma è anche vero che contemporaneamente crescono le relazioni non contrattuali regolate da istituzioni di natura giuridica o morale (per es i rapporti familiari prevedono una serie di dir e doveri che devono essere rispettati per non incorrere nella disapprovazione sociale).

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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