CITTA OCCIDENTALE: INFLUENZA SUL CAPITALISMO MODERNO
La città occidentale influenza tutti i presupposti del capitalismo moderno:
1) direttamente: per:
A) Allargamento del mercato e della commercializzazione: che avviene attraverso lo sviluppo del commercio, che si raggiunge con la sperimentazione di nuovi strumenti che favoriscono la commercializzazione della vita economica (maggiore razionalizzazione delle tecniche contabili con la separazione tra patrimonio familiare e patrimonio d'impresa; e strumenti capitalistici + sofisticati, come la lettera di cambio, contribuiscono a far emergere un tipo di attività bancaria).
B) Liberalizzazione della terra dai vincoli feudali: la terra è resa commerciabile per l'interesse dei gruppi urbani più abbienti ad investire il loro capitale in attività agricole.
La borghesia cittadina, commerciale e artigianale che si sviluppa, aveva interesse a indebolire la signoria fondiaria perché costituiva una barriera contro i propri interessi di smercio, allora entra in conflitto con le strutture feudali.
C) Liberalizzazione del lavoro: la città matura un interesse a liberare i contadini dagli obblighi feudali per accrescere il mercato per i suoi prodotti, per garantirsi una più ampia fonte di approvvigionamento di prodotti agricoli, e per reperire manodopera per il lavoro a domicilio affidato da mercanti-imprenditori urbani.
Ma vi è anche un modo più indiretto con il quale la città contribuisce alla liberazione della terra e del lavoro e all'allargamento del mercato: in un contesto economico stimolato dalle attività e dai traffici promossi dalle città, i signori fondiari sono più spinti a cogliere le opportunità che si aprono nel mercato e quindi tendono a razionalizzare le loro aziende in direzione capitalistica.
A tal punto va messa in evidenza la differenza tra l'esperienza occidentale, dove una trasformazione verso il capitalismo si manifesta comunque nelle campagne in qualche forma, e quella di altri parti del mondo, dove ciò non avviene. Questo è rinforzato dal fatto che è ostacolato il feudalesimo, che attecchisce solo in occidente in relazione con le fragilità delle strutture statuali che lo caratterizzano dopo la caduta dell'impero romano. Così Weber distingue tra un'economia centralizzata del principe con la separazione del "funzionario dell'amministrazione dai mezzi dell'impresa amministrativa" e "un'appropriazione di ceto dell'amministrazione".
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Dettagli appunto:
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Autore:
Antonio Amato
[Visita la sua tesi: "La condizionalità nelle organizzazioni internazionali economiche"]
- Università: Università degli studi di Napoli "Parthenope"
- Facoltà: Giurisprudenza
- Corso: Scienze dell'Amministrazione
- Titolo del libro: Sociologia Economica
- Autore del libro: Trigilia
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1998
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