Il Kanun rielaborato da Gjeçov
Il fatto che il Kanun di Lek Dukagjini non sia stato concepito come codice si “diritto vivente”, ma come raccolta di tradizioni superate, rafforza l’idea che l’opera di Gjeçov nasca come opera antiquaria e memoralistica, scevra da qualsiasi utilizzo pratico.
Pur apparentemente presentandosi come uno studio, anzi come lo studio del diritto consuetudinario albanese, il Kanun rielaborato da Gjeçov si può principalmente considerare un’opera letteraria, e solo secondariamente un’opera giuridica.
Gjeçov rielaborò ciò che gli veniva narrato dagli anziani contadini albanesi, cercando di raccogliere tutti questi elementi all’interno di una struttura unitaria.
Il Kanun è così opera di Gjeçov, nel senso che fu lui a dargli non solo veste scritta, ma anche veste unitaria, unificando le consuetudini albanesi e dettando le regole di una uniformazione della lingua albanese settentrionale.
Continua a leggere:
- Successivo: La donna, i figli e la famiglia nel Kanun
- Precedente: Il Kanun è diritto positivo
Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Sistemi Giuridici Comparati, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: "La tradizione giuridica occidentale" e "Diritto consuetudinario albanese"
Altri appunti correlati:
- Diritto costituzionale comparato
- Appunti di Diritto pubblico
- Diritto Ecclesiastico
- Seminario "Giustizia e Modernità"
- Istituzioni di Diritto Privato
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.