Definizione di giurisdizione straniera e arbitrale
Definizione di giurisdizione straniera e arbitrale
Guardando all'attuale diritto vigente, troviamo almeno due esempi importanti di giurisdizioni diverse da quella statale riconosciute come tali dalla legge: si tratta dei casi, già citati, delle giurisdizioni straniere e della giurisdizione arbitrale.
A seguito dell'entrata in vigore della legge n. 218/1995, le sentenze straniere, per valere in Italia, non hanno più bisogno di un atto di recezione da parte di un giudice italiano, svolgendo esse la loro efficacia di accertamento automaticamente (art.64lex).
E lo stesso principio vale per i lodi arbitrali, che hanno efficacia vincolante e sono impugnabili a prescindere dalla c.d. omologazione (artt. 824-bis, ai sensi del quale il lodo non omologato ha gli effetti della sentenza pronunciata dall'autorità giudiziaria, e 827.2 c.p.c. L’intera materia dell'arbitrato è stata modificata con D.Lgs. n. 40/2006).
È vero che, in riferimento ad entrambi i casi, resta nel sistema il simulacro dell'exequatur, ossia la previsione per cui è necessario chiedere al giudice statale l'attribuzione a tali provvedimenti dell'efficacia esecutiva, che ad essi manca all'origine.
Ma, è anche vero, però, che questo è solo un aspetto degli effetti riconducibili alle sentenze straniere e ai lodi arbitrali, restando centrale il rilievo che l'effetto, forse principale, quello dell'accertamento, si produce a livello di ordinamento statale automaticamente.
MECCANISMI DI CONTROLLO
Per quello che riguarda l'altro aspetto del problema, è evidente che qui lo Stato può e deve imporre il rispetto delle garanzie del giusto processo essenzialmente approntando dei meccanismi di controllo nell'ambito dei quali verificare, solitamente a seguito della compiuta attività, che appunto esse siano state attuate.
In altre parole, se, alla luce delle norme costituzionali, non è impedito al legislatore di riconoscere la valenza di altre giurisdizioni, dal citato art. 111 Cost. deve, però, trarsi il dovere dello Stato di prevedere nelle sue leggi dei meccanismi di controllo che servano a verificare l'avvenuto rispetto delle fondamentali garanzie della giurisdizione, insomma a salvaguardare quello che si può considerare l'ordine pubblico processuale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Beatrice Cruccolini
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- Università: Università degli Studi di Perugia
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Procedura civile
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