Il dolo omissivo
Si è posto all’attenzione della dottrina e della giurisprudenza il problema di capire se il raggiro possa essere costituito anche dalla semplice reticenza.
La dottrina tradizionale considera irrilevante la semplice menzogna, non accompagnata da una condotta idonea ad ingannare.
Altra parte della dottrina è, però, di diverso avviso: si è sostenuto che il termine “raggiro” può comprendere, anche sul piano letterale, ogni generico inganno.
Si traggono argomenti dall’art. 1337 c.c., il quale impone un obbligo di comportarsi secondo buona fede; con la conseguenza che il mendacio, in quanto contrario alla buona fede, assumerebbe le forme dell’antigiuridicità e del raggiro.
E la violazione della buona fede, perpetratasi attraverso l’omissione di informazioni rilevanti da parte di un contraente nei confronti dell’altro, costituirebbe fonte di responsabilità precontrattuale, e al contempo vizio della volontà rilevante, il quale potrebbe essere fatto valere con domanda di annullamento.
La giurisprudenza tende a circondare il dolo omissivo “di molte cautele, mossa dalla preoccupazione di evitare che una qualsiasi mancata informazione possa essere sfruttata dalla controparte, pentita del contratto concluso”.
Appare, così, consolidata la massima secondo cui il dolo omissivo è causa di annullamento soltanto quando si inserisce “in un complesso comportamento adeguatamente preordinato, con malizia o astuzia, a realizzare l’inganno perseguito determinando l’errore”.
All’interno del quadro delineato, viene ad assumere una particolare rilevanza l’art. 22 c.d.c., il quale disciplina le “omissioni ingannevoli”.
Le fattispecie descritte dalla norma concernono ipotesi in cui il legislatore comunitario dà esplicito risalto alla mera reticenza e dunque al dolo omissivo.
Pertanto, l’art. 22 c.d.c. nel nostro ordinamento semplifica il giudizio di rilevanza del comportamento omissivo all’interno dell’ambito di applicazione della disciplina delle pratiche commerciali scorrette tra imprese e consumatori.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Civile, a.a. 2007/2008
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