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Le radici della civil law

Le radici della civil law


La civil law nasce in un contesto di non unità politica, quindi indipendentemente da essa.
Periodo feudale: carattere magico, rapporto di vassallaggio, consuetudine di origine germanica, coltivazione terra..
Si doveva ripartire dall’esperienza romana: bisogno di una “renovatio”, soprattutto nell’anno 1000, partire verso nuovi orizzonti.

Bologna fu la prima sede ad analizzare il diritto romano. Si andava all’università per imparare le pratiche legali. Questo anche grazie alla riforma della chiesa. L’università voleva formare i dottori.

Si dovevano disciplinare i rapporti umani e abbandonare l’uso della forza. Ma in Europa mancava un’autorità in grado di istituire tribunali e far rispettare le sentenze.
Glossatori e commentatori identificano l’attività del giurista: attività rivolta alla spiegazione di un testo. Giurista: interprete dotto.

Gli interpreti medievali divennero esegeti del diritto romano, perché era in grado di soddisfare i bisogni della società, era completo.
Ma poi coloro che interpretano si presero delle libertà verso il testo e diedero alle interpretazioni la stessa autorità del testo originale.

Nella chiesa cattolica, nell’anno 1000 tutto si reggeva sul diritto e essa aveva conservato il ricordo del diritto romano. Il diritto canonico ebbe una diffusione capillare fondato sui precetti etici della teologia morale. (buona fede, volontà…). Il procedimento per garantire la legalità aveva fasi molto rigide.

La scientia iuris era organizzata secondo categorie ben definite. Prima della rivoluzione industriale che porterà ad uno spostamento dalle campagne, la civiltà era rurale e si auto - amministrativa secondo regole e procedure non provenienti dal diritto colto.

Giusnaturalismo: corpus iuris come piattaforma più il riconoscimento dei diritti umani e definizione di giustizia; periodo con molte lotte di religione. Si dovevano fondare le regole non sulla morale religiosa, ma sul diritto di ragione autosufficiente intrinseco all’uomo. Si ricerca la società giusta. Il giusnaturalismo più il diritto romano costituirono le basi per i sistemi di common law.

Crisi di legittimità del diritto comune nel 1700: si istituirono corti giurisdizionali e amministrative più il controllo della legalità statuale. Si mette in discussione la legge perché incerta, caotica, contraddittoria…

Il diritto non è più adeguato ai cambiamenti della società, soprattutto con l’avvento della rivoluzione industriale e quindi con gli avanzamenti della scienza. Per il rinnovamento era necessario l’intervento del potere politico, ossia del principe: doveva dettare le leggi civili per determinarne e regolamentarne i rapporti sociali.

I codici, molto diversi fra loro, portarono alla diversificazione dei sistemi: linguaggio giuridico nazionale e non più cosmopolita, le categorie ordinanti sono diverse.

Tratto da DIRITTO PRIVATO COMPARATO di Beatrice Cruccolini
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