Classificazione dei piaceri di Epicuro per Cicerone
Poi Cicerone riprende la classificazione delle categorie di desideri di Epicuro e dice che la distinzione è imprecisa. Di 2 categorie egli ne ha fatte 3. Quelli che hanno appreso la dialettica, che lui disprezza, classificano così: i desideri sono o naturali o vani. Quelli naturali son di 2 tipi: necessari e non necessari. E' un difetto, come fa Epicuro, elencare (nel classificare) la parte entro il genere. per Cicerone è intollerabile anche che un filosofo parli di limitare le cupidigie invece di strapparle e basta. Poi secondo Cicerone sembra abbracciare con troppo ardore quel piacere che le persone chiamano con tal nome, e per questo spesso si trova in imbarazzo. Sembra quasi che sia pronto a qualsiasi azione pur di ottenere il piacere. Ma, quando se ne vergogna, dice poi per giustificarsi che nulla si può aggiungere al piacere di chi non sente dolore. Ma questa è un'altra cosa!!! Dice Cicerone che il contrario del dolore non è il piacere, ma la privazione del dolore.
L'argomento più efficace, secondo Cicerone, per dimostrare che il piacere senza il quale Epicuro dice di non capire cosa sia il bene...lui non vede che il solo bene di cui ha nozione non è neppur da ricercare, perchè secondo la sua stessa dottrina, quando siamo privi di dolore non proviamo desiderio di tale piacere. Errore di Epicuro: Disprezza la dialettica, quindi non sa fare definizioni e classificazioni. Quindi fa un sacco di errori.
ERRORI DI EPICURO: DIFETTI NELLA CONDOTTA MORALE (NON CRITICA LA DISSOLUTEZZA)
Egli chiama piacere quel che nessuno ha mai chiamato tale. Fa di 2 cose distinte una sola. Sminuisce talvolta i "piaceri in movimento", e talvolta invece li loda grandemente. Quindi non difetta solo nell'esposizione, ma anche nella condotta morale, perchè non critica la dissolutezza, purchè sia esente da una cupidigia e da una paura senza fine.
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Dettagli appunto:
- Autore: Dario Gemini
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Teorie della conoscenza morale
- Titolo del libro: De finibus bonorum et malorum
- Autore del libro: Cicerone
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