Stato intermedio tra piacere e dolore
Con il suo discorso Cicerone vuole dimostrare che c'è uno stato intermedio che riguarda chi non si allieta nè soffre, chi è fuori da entrambe. Quindi risponde a T che proprio lui non può non capire Epicuro visto che conosce bene il greco, semmai è Epicuro che parla in modo da non essere capito. Si può verificare (dice Cicerone) in 2 modi che epicuro parla in modo da non esser capito:
- O si è oscuri e tenebrosi alla maniera di Eraclito (argomento oscuro / naturalisti)
- O l'oscurità del soggetto, come nel Timeo di Platone, rende incomprensibile il discorso (argomento complicato / matematici)
Ma non credo che Epicuro avesse bisogno di ciò. Infatti egli tratta di un soggetto facile e manifesto, di conoscenza comune. Alla fine lui parla del piacere alla sua maniera trascurando quella che intende Cicerone. Perchè dice "piacere" invece di "assenza di dolore"? Secondo Cicerone è chiaro (anche ai sensi) che ci sono 3 stati: provar piacere, dolore, e nessuno dei due.
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Dettagli appunto:
- Autore: Dario Gemini
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Teorie della conoscenza morale
- Titolo del libro: De finibus bonorum et malorum
- Autore del libro: Cicerone
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