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Italia terriroriale nel Medioevo. Staterelli e amministrazione

L’Italia territoriale era diversa da quella intesa oggi. Nel Medioevo l’Italia era lo stato degli uomini di cultura e si identificava l’Italia come il posto dove si parlava l’italiano.
Non c’era quindi uno stato ma diversi staterelli come
Granducato di Toscana,
Stato Pontificio,
Regno delle Due Sicilie
Regno di Sardegna
Regno Lombardo Veneto

Con l’unità d’Italia ci sono stati dei fallimenti nell’unità dal punto di vista amministrativo.
Si sono mancate occasioni di forte unità nazionale.

Dal 1100 al 1400 l’Italia era all’avanguardia economica e tecnologica. Il settore tessile era trainante così come la navigazione, il commercio, le banche.
L’intera Europa guardava all’Italia come “il sole che illumina la terra”. Come ci si era riusciti?
Dopo la decadenza feudale ci si risolleva dopo il 1000 (e fino al 1300 anni della peste nera) grazie ai miglioramenti nell’agricoltura (anche al fattore climatico) e a livello tecnologico (es. mulino, filatoio a ruota, telaio orizzontale). Il sovrappiù agricolo fu di sostegno alla crescita della popolazione.

Il cambiamento più importante è stato appunto quello istituzionale dai feudi alle città. Le forme che assume lo Stato sono fondamentali per le forme economiche (vedi l’unità d’Italia con lo sviluppo industriale – mercato, infrastrutture).

Lo sviluppo dell’arte segue lo sviluppo economico.

Tratto da STORIA ECONOMICA CONTEMPORANEA di Barbara Pavoni
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