Assetti istituzionali e squilibri regionali in Italia nel 1800
L'assetto istituzionale
Le trasformazioni si devono anche a variazioni negli assetti istituzionali: ogni processo è collegato a privatizzazioni (o sdemanializzazioni) perché l'agricoltura produce di più se sostiene non le persone che ci lavorano ma il mercato.
Fino alla fine dell'1800 c'erano gli usi civici e le comunanze agrarie (specie in alta collina ed in montagna).
Il capitalismo deve entrare nel mondo agricolo per avere più rese.
Nel 1860 e 1870 si fecero delle leggi per permettere ai privati di acquistare le terre anche perché l'Italia era in deficit di bilancio. Lo Stato voleva creare una classe di contadini proprietari terrieri che bilanciassero le tenute dei nobili ed ecclesiastici (anche precedentemente requisite). Visto che erano scomparsi gli usi civici serviva anche a compensare i contadini. Gli usi civici erano ad esempio la spigolatura (sia nei terreni pubblici che privati). Altri erano la raccolta delle castagne nei terreni pubblici. Però i contadini non avevano risorse necessarie per cui le terre finiscono ai soliti.
La stessa rivoluzione industriale inglese è preceduta da uno sviluppo dell'agricoltura che era data dalla privatizzazione (da open fields ad enclosures).
Le conseguenze di questa privatizzazione furono sì un pareggio del bilancio ma non si formò una piccola proprietà contadina.
I rapporti di conduzione delle terre erano di diversi tipi:
Mezzadri, grandi affitti nel nord, borghesi che affittano dai nobili (fanno lavorare i braccianti ed hanno un ritorno). Questi intermediari apportano novità e miglioramenti. C'è però una rigidità: il mezzadro dà la terra che la coltiva e poi si divide a metà (circa). Anche nella mezzadria compaiono gli intermediari ad esempio il fattore che fa i contratti e tratta (ed a volte chiede prestazioni aggiuntive o omaggi).
Nel Lazio settentrionale ci sono i mezzadri, nel meridione il latifondo. Gli intermediari si chiamano mercanti di campagna e sono interessati al denaro della gestione.
La mezzadria è quasi come un feudo, meglio dei braccianti ma comunque a volte svantaggiato.
Alla fine del 1800 si sviluppano le migrazioni transoceaniche perché si è liberata manodopera non assorbita dall'industria.
Queste conduzioni fanno aumentare la disponibilità di credito agrario (Casse di Risparmio, B.Popolari) sopratutto al centro e nord. Nel sud funzionano anche i monti di pietà ed i monti frumentari (con grano). Antiquato rispetto alle banche.
Alcune tesi sulla persistenza degli squilibri regionali
Al Nord l'agricoltura è intensiva e ricca, ci sono più trasporti nella pianura padana. Più diffusione di istituti di credito, lavorazioni proto-industriali (es. seta). Più dinamico.
Il Centro è tranquillo con mezzadri stabili. Il credito è meno diffuso e ci sono meno infrastrutture.
Al Sud è peggio i contadini sono braccianti. L'agricoltura è specializzata.
In che modo si poteva armonizzare? Aumentando la complementarietà. Agricoltura del Sud e Centro complementari al Nord. Il Centro al Sud. Se la seta era prodotta al Nord, grano e cereali al dovevano essere prodotti altrove. Invece ogni area andava per conto proprio. Non ci fu Unità in tal senso.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Barbara Pavoni
[Visita la sua tesi: "L'evoluzione della valutazione nel pubblico impiego"]
- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Docente: Augusto Ciuffetti
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