Fasi del procedimento tributario
Il procedimento tributario deve essere diviso in due fasi:
- FASE DELL’ACCERTAMENTO: prevede una serie di adempimenti che sono quelli relativi sia ai soggetti passivi, sia agli organi preposti al controllo di questi adempimenti. Questo controllo può essere positivo o negativo, ovvero può portare ad un riscontro di una correttezza dell’adempimento o all’evasione di imposta (mancato versamento delle imposte a cui è assoggettato il presupposto previsto dalla legge). Nel contestare al contribuente l’inosservanza di determinati obblighi, la legge prevede la notifica di determinati atti amministrativi: notifica di accertamento.
- FASE DELLA RISCOSSIONE: si basa su atti del contribuente e dell’Amministrazione Finanziaria. L’atto del contribuente è il versamento spontaneo secondo le procedure previste dalla legge (di carattere telematico). Mentre l’atto dell’Amministrazione Finanziaria è l’iscrizione al ruolo, la funzione di riscuotere le imposte qualora il contribuente non vi abbia provveduto attraverso il versamento spontaneo.
L’interesse fiscale fa si che i tributi, almeno in parte, siano prima riscossi e poi accertati. Questo è possibile perché l’accertamento presuppone o un atto del contribuente, o un atto dell’Amministrazione Finanziaria.
Stando alla logica dovremmo avere un atto del contribuente che adempie all’obbligazione tributaria, dopo di che dovrebbe intervenire il controllo da parte dell’Amministrazione che controlla il corretto adempimento dell’obbligazione. Intervenuto il controllo, ci può essere un conguaglio in caso in cui il controllo ha riscontrato una situazione negativa. Dopo il controllo si chiude la fase di accertamento. Però visto che lo Stato è un creditore che non può attendere, non può aspettare tutta questa procedura.
La legge stabilisce quindi dei versamenti che costituiscono degli acconti, delle anticipazione (calcolati sull’imposta dell’anno precedente) rispetto a quella che sarà l’imposta da conguagliare successivamente. Dopo il contribuente attraverso la dichiarazione tributaria fa una atto di auto accertamento. Successivamente ci saranno i controlli dall’Amministrazione Finanziaria, e a seguito di questi il contribuente potrebbe essere chiamato a fare ulteriori versamenti, se l’Amministrazione accerta una base imponibile più grande rispetto a quella dichiarata.
Su queste due fasi ci sono degli obblighi:
- di dichiarazione;
- di tenuta delle scritture contabili;
- di riscossione.
Il mancato adempimento di questi obblighi, comporta la richiesta da parte dell’Amministrazione di ciò che non è stato versato e l’applicazione di specifici atti punitivi, rappresentati dalle sanzioni, sia di carattere amministrativo che di carattere penale. La sanzione penale viene applicata in casi di truffa o frode fiscale, ovvero quando il contribuente con artifici o raggiri ostacola l’accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Le due sanzioni sono alternative (solo dal 1997). Le sanzioni penali sono rimesse al giudice pensale, quelle amministrative all’Amministrazione Finanziaria.
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Diritto tributario - Corso progredito
- Docente: Logozzo Maurizio
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