Violazione di regole cautelari: colpa generica e colpa specifica
La colpa viene descritta anche in positivo, come presenza necessaria di
alcuni requisiti. Il nostro ordinamento ci consente di distinguere altre
due forme, che si differenziano in base alla tipologia di regola
cautelare violata dal soggetto. La colpa in positivo consiste sempre
nella violazione di una regola cautelare, ossia la violazione di un
comportamento attento alle conseguenze della propria azione. Le regole
cautelari possono essere di due tipi:
- COLPA GENERICA : fa riferimento alla frase dell’art.43 “il fatto
colposo oltre a essere non voluto deve essere conseguenza di negligenza,
imprudenza, imperizia” . Le regole che il soggetto deve eseguire fanno
parte di un bagaglio sociale e culturale che si richiede a tutti i
cittadini.
Esempio: in una giornata di pioggia non c’è nessuna regola scritta che
dice che quando apriamo l’ombrello dobbiamo stare attenti a non accecare
chi ci sta davanti, ma questa regola rientra nel bagaglio culturale di
tutti. Se così facendo, provochiamo una lesione a qualcuno rispondiamo a
titolo di colpa generica. In questo caso particolare saremmo stati
negligenti. Il soggetto diligente prima di aprire l’ombrello si accerta
che può farlo senza ledere nessun altro soggetto.
Esempio: fa parte della prassi di un buon medico lavarsi le mani fino
all’altezza del gomito dopo ogni visita, per evitare di essere egli
stesso un diffusore di infezioni. Se accade che in un reparto di
ginecologia le pazienti che devono partorire iniziano a morire per
febbri da parto, e poi si accerta che questi germi sono dovuti al fatto
che i medici che operano all’interno di quel reparto non osservano
questa regola, ecco che questi episodi possono essere rimproverati a
questi soggetti a titolo di colpa generica. Qui il profilo che entrerà
in gioco è quello dell’imperizia.
Negligenza, imprudenza, imperizia (che si applica agli ambiti di tipo
professionale) esprimono quella forma di colpa che va sotto il nome di
colpa generica, che fanno parte del bagaglio socio culturale o di tutti i
cittadini o di settori specifici individuabili in maniera omogenea.
Tutti gli ambiti di comportamento non regolati da fonti scritte possono
rientrare in questa categoria.
- COLPA SPECIFICA : sono contenuti in una forma normativa specifica che
descrive come i soggetti devono comportarsi. La colpa specifica non è
altro che la colpa che si radica nell’inosservanza di una regola
cautelare prevista in una fonte scritta. Le fonti scritte che possono
prevedere regole cautelari di questo tipo sono previste dall’art.43 che
fa un elenco:
* LEGGI : fonti primarie del nostro ordinamento, provvedimenti che
derivano dall’approvazione parlamentare. Le leggi possono contenere
regole cautelari. Il decreto legislativo 81/2008 è una fonte legislativa
con la quale il legislatore ha riordinato la materia sulla sicurezza
sul lavoro, per stabilire quali cautele il datore di lavoro deve fornire
ai suoi dipendenti, ossia le regole di comportamento volte a tutelare
un bene giuridico (tutela e salute dei lavoratori), le quali se violate
possono dare vita ad un rimprovero di tipo di colpa specifica per colui
che doveva rispettare queste regole.
* REGOLAMENTI : sono atti tipici del potere esecutivo, in primo luogo
sono i regolamenti dei Miniseri, che possono prevedere regole cautelari
ai quali determinati soggetti devono attenersi, se non lo fanno e da
questa inosservanza deriva un fatto lesivo, possono essere chiamati a
rispondere a titolo di colpa specifica.
* ORDINI : sono degli atti tipici del potere esecutivo. Mentre il
regolamento prevede disposizioni di tipo generale e astratto, rivolte o a
tutti i cittadini o a categorie ampie di soggetti, gli ordini sono
provvedimenti del potere esecutivo che hanno contenuti specifici.
Esempio: allerta meteo, viene dato l’ordine di evacuazione di una certa
zona. L’ordine prescrive dei comportamenti volti a tutelare l’incolumità
delle persone. Se non ci si adegua a questi comportamenti, può scattare
un rimprovero a titolo di colpa specifica.
* DISCIPLINE : è quella fonte di regole cautelari che non deriva da uno
dei poteri pubblici, ma deriva da soggetti privati, i quali individuano
per determinasti ambiti di azione quelle che sono le regole
comportamentali ottimali da rispettare. Esempio: una circolare della
Federazione che riunisce i produttori di prodotti farmaceutici, dice
come ci si deve comportare nella somministrazione dei farmaci, oppure
una circolare di Confindustria che si riferisce a tutti gli imprenditori
e stabilisce le cautele da rispettare nell’ambito della loro attività.
Si fa quindi riferimento a regole che sono frutto di autonomia privata,
ma che regolano determinati settori di attività. Quindi le discipline
vengono emanate per lo più da associazioni di categoria.
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Diritto penale commerciale
- Docente: D'alessandro Francesco
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