Il passaggio dal socialismo all'economia capitalista: elementi principali
Vicende storiche successive hanno portato al tramonto dell'esperienza socialista a partire dal 1989 un po' ovunque. Oggi al mondo sono pochi i Paesi dove questo tipo di forma costituzionale ancora regge. Comunque, il rispetto ortodosso dei dettami marxiani, di quelli che sono i caratteri tipici della strutturazione socialista, anche in quei Paesi che non hanno subito una mutazione radicale è in parte venuto meno. In Cina, in Vietnam, Paesi che ancora si dichiarano ispirati ai principi socialisti, è stata ammessa la proprietà privata dei mezzi di produzione, esistono degli imprenditori privati.
D'altro canto però l'evoluzione recente non ha determinato del tutto la scomparsa della categoria, poiché i Paesi che hanno avuto quell'esperienza, soprattutto Paesi europei (Russia, Europa dell'est), sebbene oggi non possano più essere considerati dei Paesi di diritto socialista, hanno tutta una serie di problemi particolari che li accomunano.
Essi si sono trovati a dover passare da un tipo di economia pianificata ad un tipo diverso di economia: l'economia capitalistica. Hanno quindi dovuto dotarsi degli strumenti giuridici per rendere possibile questo tipo di attività, anche con prospettive di poter entrare nell'UE e di poter ricevere aiuti dal Fondo Monetario Internazionale.
Si parla oggi di “famiglia dei Paesi dell'Est” per indicare un gruppo di Paesi che sicuramente orbitano nell'area della famiglia romano-germanica, ma che hanno in passato provato l'esperienza dell'economia pianificata e che oggi per via di quell'esperienza hanno una serie di problemi in comune che sono specifici di quell'area.
L'UE e l'FMI spesso sono intervenuti a favore di questi Paesi, dando loro la possibilità di fruire di un ausilio giuridico.
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Autore:
Elisa Giovannini
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- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Economia
- Docente: Alberto Gianola
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