L'economia europea e le nuove colonie americane
Il trattato di Tordesillas spartisce le colonie
All'indomani della scoperta dell'America e delle nuove rotte per l'India, Spagna e Portogallo, consci dei nuovi orizzonti che si erano aperti, decisero di non farsi guerra tra loro e nel 1494 stipulano il trattato di Tordesillas, con il quale, con la benedizione del papa Alessandro VI, divisero il mondo ancora da scoprire in due metà e e se lo spertiscono, sancendo un duopolio esclusivo tra l'Impero Spagnolo e l'Impero Portoghese; ad est del meridiano (circa 46° 37' Ovest) le terre sarebbero appartenute al Portogallo, a ovest alla Spagna.
Il Portogallo e la colonizzazione
La colonizzazione portoghese era essenzialmente africana-asiatica e il loro scopo era quello di controllare il commercio delle spezie con l'oriente. L'Africa aveva quindi un'importanza marginale, le sue coste erano punteggiate da piccole approdi-colonie, mentre era l'Asia ad avere la maggiore importanza strategica. Il Portogallo non aveva la forza per conquistare militarmente l'India o la Cina, ma ebbe quella di creare punti di approdo costieri, basi marittime e commerciali. Il pepe è la più importante delle spezie importate ed è sotto il monopolio statale.
Alla fine del '500 i Portghesi trovano nuovi concorrenti nei paesi europei di Inghilterra e Olanda.
L'incontro tra vecchio e nuovo mondo
Il primo contatto tra il mondo europeo e quello dei nativi americani ebbe importantissime conseguenze, dal momento che i due mondi erano diversi, anche sul piano biologico. In America non esistevano la maggior parte degli animali domestici quali cavalli, ovini, bovini, mentre ad esempio il tacchino non esisteva in Europa.
Per quanto riguarda le piante, il continente americano possedeva il tabacco (Colombo si stupisce del fatto che gli indios avessero l'abitudine di masticare le foglie di tabacco), e che col passare deltempo ne aumenterà in modo costante la domanda.
Altre tre piante scoperte dagli europei furono il mais (granturco), le patate e i pomodori: inizialmente furono oggetto d'interesse solo per i botanici, ma col passare del tempo (un secolo dopo) si capì che queste coltivazioni avevano una grande produttività e avrebbero potuto essere estese anche ai territori europei.
Per quanto riguarda le malattie, i due continenti avevano germi patogeni specifici: il raffreddore era una malattia europea, e gli indios non avevano gli anticorpi; la sifilide fu invece il dono del continente americano agli europei.
Se sul piano biologico lo scambio fu in pareggio, dal punto di vista economico-militare gli indios subirono una pesante conquista militare. I popoli americani erano meno combattivi di quelli asiatici e la conquista fu agevole. I conquistadores spagnoli, guidati da Cortes, nel 1519-20 conquistarono il Messico abbattendo la civiltà azteca e costituendo il vicereame di Spagna; Pizarro conquistò il Perù nel 1535 stroncando l'impero degli Inca.
Dal punto di vista economico, la conquista territoriale vive all'inizio una fase di “rapina”, successivamente si pone il problema di sfruttare le risorse minerarie di quelle terre (mito dell'Eldorado): in Messico e in Bolivia, dove vennero scoperti importantissimi giacimenti di argento (1530 circa), si coniavano dobloni d'argento che venivano trasportati in Europa con convogli marittimi. Questo arrivo, dal punto di vista monetario, fece sì che la massa monetaria presente in Europa si fosse triplicata nel giro di 100 anni, con un effetto inflazionistico sui prezzi, che anche questi all'incirca triplicano: i tassi annuali di inflazione sono ridotti, se paragonati a quelli odierni derivanti dall'utilizzo della moneta cartacea, ma il fenomeno inflazionistico era sino ad allora inedito → rivoluzione dei prezzi.
La Spagna, nuova superpotenza europea
La Spagna, da paese marginale e appena riunificato che era, diventò rapidamente la superpotenza europea, con tutti i costi e gli oneri che ciò comporta, come doversi impegnare e combattere sui fronti caldi dell'Europa:
nel mar Mediterraneo, minacciato dall'espansione dell'Impero Ottomano. I turchi nel 1453 avevano conquistato Costantinopoli, aprendosi così la strada verso l'Europa e lanciando campagne di conquiste sull'area balcanica e dei Carpazi, convertendo all'Islam buona parte delle popolazioni sottomesse. Quest'impero, il cui dominio si estendeva anche alle coste settentrionali dell'Africa, rappresentava una minaccia sia per la sua aggressività militare (arriveranno ad assediare Vienna nel 1529) sia per la pirateria. Contro quest'impero la Spagna si impegnò militarmente (si ricordi battaglia di Lepanto, 1571).
L'altro fronte caldo è tutto europeo e riguarda le lotte tra stati aderenti alla riforma protestante e quelli rimasti fedeli alla Chiesa di Roma (che d'ora in poi saranno Cattolici). La Spagna si proclama paladina della cristianità cattolica. Allora la Spagna controllava le fiandre, dove si diffuse il protestantesimo: ciò porto a una costosissima guerra che alla fine si risolse con l'indipendenza dell'Olanda.
Le risorse necessarie per sostenere queste guerre la Spagna le attinge dalle riserve d'argento americane, ma l'arrivo di queste risorse è periodico (2 convogli l'anno) e quindi si trova a sottoscrivere titoli del debito pubblico spagnolo: in Europa trova quindi nei banchieri genovesi i soggetti disposti a offrire capitali a prestito, che reinvestirono gli introiti nell'edilizia di prestigio (via Garibaldi e via Balbi).
Gli spagnoli in America - aspetto economico:
- rapina- sfruttamento risorse minerarie sotto il monopolio della corona spagnola
- sfruttamento delle terre coltivabili da parte di privati, la nobiltà castigliana, aristocratici non particolarmente acculturati con in testa il modello del signore feudale, che aveva la sua forza nel controllo della terra: economia di piantagione, di prodotti americani o europei, orientata quasi totalmente al mercato → enormi terreni con coltivazioni monocultura. La terra veniva fatta lavorare sfruttando selvaggiamente le popolazioni locali: all'epoca di Colombo si stima ci fossero 25 milioni di indios , a metà del '500 soltanto pochi milioni → questo calo demografico pose il problema del mercato del lavoro → c'era bisogno di manodopera, che viene importata dall'Africa → tratta degli schiavi, comprati dai sovrani indigeni delle popolazioni costiere dell'Africa.
Le nuove colonie americane
Traffici dall'America all'Europa: argento, prodotti di piantagione e legnami pregiati;
Traffici dall'Europa all'America: il commercio di schiavi e prodotti manufatti.
I conquistadores costruiscono un tipo di società ricalcata su quella castigliana, basata cioè sulla grande proprietà e sul latifondo di piantagione.
In questo tipo di società sono predominanti le figure dei latifondisti da una parte, e dei funzionari della corona dall'altra, mentre è debolissima la borghesia mercantile. É una società fortemente sperequata, priva del ceto medio: infatti a queste due figure, che occupano i vertici della piramide sociale, è contrapposta una vastissima classe povera o poverissima composta da schiavi indigeni o deportati dall'Africa.
Le attività produttive principali e decisamente predominanti sono l'agricoltura di latifondo e le attività minerario-estrattive.
L'agricoltura, sebbene basata sullo sfruttamento degli schiavi, non è di sussistenza, non ha cioè come obiettivo l'autoconsumo, ma è orientata al mercato. Le piantagioni sono coltivate in monocultura e questa specializzazione in alcuni prodotti specifici (ad es canna da zucchero) ha come conseguenza di rendere questi paesi assolutamente dipendenti dall'andamento del mercato, sia per quanto riguarda il prezzo dei pochi (per varietà) prodotti esportati, sia per il prezzo dei prodotti alimentari che necessariamente devono importare.
In queste economie c'è una sostanziale debolezza del settore manifatturiero, per il quale dipendono dal commercio estero → sono importatrici di manufatti.
Nel 1503 viene istituita a Siviglia, in Spagna, la “Casa di Contrattazione”, una struttura statale (una specie di ministero) che ha il monopolio del commercio tra la Spagna e le colonie americane: l'economia spagnola non è però in grado di soddisfare interamente la domanda di manufatti proveniente dalle colonie americane, e a questa porzione di domanda insoddisfatta rispondono, tramite il commercio di contrabbando, altri paesi europei (Inghilterra e Olanda), che si dedicano anche alla pirateria e alla guerra da corsa: ciò rappresenta una costante spina nel fianco agli spagnoli.
La corona spagnola, tramite i suoi funzionari, tenterà di eliminare questo fenomeno senza però mai riuscirci. Il contrabbando, infatti, era benvisto da chi acquistava i prodotti, e i funzionari talvolta erano corrotti e conniventi.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Silvio Traverso
[Visita la sua tesi: "La Rivoluzione Industriale inglese. Variabili economiche e dibattito storiografico"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Economia
- Esame: Storia economica
- Docente: Marco Doria
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