Il Capitale Circolante Netto
Il CCN misura il “Fabbisogno Finanziario” dell’azienda. Più in particolare, il CCN Commerciale (CCNC) misura il fabbisogno finanziario netto derivante dalla gestione operativa corrente, ed è composto da :
ATTIVITA’ DEL CICLO OPERATIVO – PASSIVITA’ DEL CICLO OPERATIVO
ossia dalla differenza tra il fabbisogno (Investimenti) lordo del ciclo operativo e la copertura spontanea (Finanziamenti) dello stesso.
Le attività misurano il fabbisogno finanziario lordo generato dagli investimenti fatti per la gestione operativa, mentre le passività spontanee misurano di quanto questo fabbisogno si riduce grazie, ad esempio, alle dilazioni concesse dai fornitori. La differenza, ossia il CCNC, misura l’ammontare di risorse finanziarie che l’azienda deve auto-produrre, ricorrendo all’autofinanziamento, oppure reperire sul mercato o presso le banche, per continuare a svolgere il processo produttivo di acquisto - trasformazione - vendita.
Il CCN in senso ampio, è dato dalla seguente formula:
CCN = Crediti V/C + Magazzino Centrale + Magazzino Periferico – Debiti V/F + Altre attività circolanti – Altre passività circolanti
Ma nella maggior parte dei casi coincide con il CCNC, ossia:
CCNC = Crediti V/C + Mag. Centrale + Mag. Periferico – Debiti V/F
Per pianificare e controllare il fabbisogno finanziario, bisogna scomporre il CCN nei 3 Driver che lo generano, ossia:
- Rotazione dei Crediti V/C rispetto al fatturato (dilazioni medie concesse ai clienti;
- Rotazione del Magazzino rispetto al fatturato;
- Dilazione media ottenuta dai fornitori.
Conseguentemente, il Ciclo del CCNC sarà dato da:
gg Dilazione Media Concessa ai Clienti
+
gg Magazzino
-
Gg Dilazione Media Ottenuta dai Fornitori
ATTIVITA’ DEL CICLO OPERATIVO – PASSIVITA’ DEL CICLO OPERATIVO
ossia dalla differenza tra il fabbisogno (Investimenti) lordo del ciclo operativo e la copertura spontanea (Finanziamenti) dello stesso.
Le attività misurano il fabbisogno finanziario lordo generato dagli investimenti fatti per la gestione operativa, mentre le passività spontanee misurano di quanto questo fabbisogno si riduce grazie, ad esempio, alle dilazioni concesse dai fornitori. La differenza, ossia il CCNC, misura l’ammontare di risorse finanziarie che l’azienda deve auto-produrre, ricorrendo all’autofinanziamento, oppure reperire sul mercato o presso le banche, per continuare a svolgere il processo produttivo di acquisto - trasformazione - vendita.
Il CCN in senso ampio, è dato dalla seguente formula:
CCN = Crediti V/C + Magazzino Centrale + Magazzino Periferico – Debiti V/F + Altre attività circolanti – Altre passività circolanti
Ma nella maggior parte dei casi coincide con il CCNC, ossia:
CCNC = Crediti V/C + Mag. Centrale + Mag. Periferico – Debiti V/F
Per pianificare e controllare il fabbisogno finanziario, bisogna scomporre il CCN nei 3 Driver che lo generano, ossia:
- Rotazione dei Crediti V/C rispetto al fatturato (dilazioni medie concesse ai clienti;
- Rotazione del Magazzino rispetto al fatturato;
- Dilazione media ottenuta dai fornitori.
Conseguentemente, il Ciclo del CCNC sarà dato da:
gg Dilazione Media Concessa ai Clienti
+
gg Magazzino
-
Gg Dilazione Media Ottenuta dai Fornitori
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Michele Fanelli
[Visita la sua tesi: "Le agevolazioni fiscali per l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili in Italia."]
- Università: Università degli Studi della Tuscia
- Facoltà: Economia
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