Best Practice
Le Best Practice sono una serie di norme comportamentali che comportano un notevole vantaggio dal punto di vista dl miglioramento dei SCI e della credibilità sul mercato.
- Principi di Comportamento del Collegio Sindacale (redatti dal CNDC) che stabilisce quali debbano essere i doveri ed i poteri del Collegio, e quali debbano essere le sue fonti informative;
- Guida Operativa sulla vigilanza del Sistema di Controllo Interno (redatta dal CNDC), che stabilisce gli organi preposti ai vari controlli, i fabbisogni di controllo in corrispondenza con gli obbiettivi aziendali legati al Controllo Interno (Attendibilità del Sistema informativo, Efficacia ed Efficienza della Gestione e Conformità a Leggi e Regolamenti);
- Codice di Autodisciplina, suddiviso in Principi e Criteri Applicativi, redatto da un Comitato interno alla Borsa Italiana, che serve a garantire un corretto rapporto tra le società quotate ed il mercato. L’adesione al Codice è volontaria, ma tra le tre BP rappresenta il documento più importante.
La finalità perseguita dal Codice è quella di “rassicurare gli investitori internazionali sulla esistenza di un modello organizzativo con adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri ed un corretto equilibrio tra gestione e controllo”. Gli obbiettivi del Codice sono: massimizzare il valore per gli azionisti, proporre un modello di governance adeguato a gestire il controllo dei rischi ed i potenziali conflitti d’interesse, tutelare i risparmiatori e gli investitori.
Il modello di Governance suggerito è caratterizzato essenzialmente da 3 principi: flessibilità, libertà di organizzazione e trasparenza. Inoltre, il CDA deve avere un ruolo centrale ed indipendente sotto il punto di vista delle decisioni, deve sussistere massima trasparenza nelle nomine e deve essere adottata una concreta ripartizione tra gli amministratori esecutivi e non.
Il Codice da una definizione di SCI: “insieme di regole, procedure e strutture organizzative volte a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, una conduzione d’impresa sana, corretta e coerente con gli obbiettivi prefissati”. Si afferma inoltre che un’efficace SCI contribuisce a garantire la salvaguardia del patrimonio sociale, l’efficienza ed efficacia delle operazioni aziendali,l’affidabilità delle informazioni finanziarie ed il rispetto di leggi e regolamenti.
- Principi di Comportamento del Collegio Sindacale (redatti dal CNDC) che stabilisce quali debbano essere i doveri ed i poteri del Collegio, e quali debbano essere le sue fonti informative;
- Guida Operativa sulla vigilanza del Sistema di Controllo Interno (redatta dal CNDC), che stabilisce gli organi preposti ai vari controlli, i fabbisogni di controllo in corrispondenza con gli obbiettivi aziendali legati al Controllo Interno (Attendibilità del Sistema informativo, Efficacia ed Efficienza della Gestione e Conformità a Leggi e Regolamenti);
- Codice di Autodisciplina, suddiviso in Principi e Criteri Applicativi, redatto da un Comitato interno alla Borsa Italiana, che serve a garantire un corretto rapporto tra le società quotate ed il mercato. L’adesione al Codice è volontaria, ma tra le tre BP rappresenta il documento più importante.
La finalità perseguita dal Codice è quella di “rassicurare gli investitori internazionali sulla esistenza di un modello organizzativo con adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri ed un corretto equilibrio tra gestione e controllo”. Gli obbiettivi del Codice sono: massimizzare il valore per gli azionisti, proporre un modello di governance adeguato a gestire il controllo dei rischi ed i potenziali conflitti d’interesse, tutelare i risparmiatori e gli investitori.
Il modello di Governance suggerito è caratterizzato essenzialmente da 3 principi: flessibilità, libertà di organizzazione e trasparenza. Inoltre, il CDA deve avere un ruolo centrale ed indipendente sotto il punto di vista delle decisioni, deve sussistere massima trasparenza nelle nomine e deve essere adottata una concreta ripartizione tra gli amministratori esecutivi e non.
Il Codice da una definizione di SCI: “insieme di regole, procedure e strutture organizzative volte a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, una conduzione d’impresa sana, corretta e coerente con gli obbiettivi prefissati”. Si afferma inoltre che un’efficace SCI contribuisce a garantire la salvaguardia del patrimonio sociale, l’efficienza ed efficacia delle operazioni aziendali,l’affidabilità delle informazioni finanziarie ed il rispetto di leggi e regolamenti.
In altre parole, un efficace SCI garantisce una buona gestione!
° Infine, il Codice stabilisce quali debbano essere gli attori di un efficace SCI:
° Consiglio di Amministrazione;
° Comitato per il controllo interno;
° Amministratore esecutivo;
° Preposto al controllo interno
° Se a questi aggiungiamo le figure previste dalla normativa in materia, troveremo anche la figure del Collegio Sindacale, del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dell’Organismo di Vigilanza.
° Infine, il Codice stabilisce quali debbano essere gli attori di un efficace SCI:
° Consiglio di Amministrazione;
° Comitato per il controllo interno;
° Amministratore esecutivo;
° Preposto al controllo interno
° Se a questi aggiungiamo le figure previste dalla normativa in materia, troveremo anche la figure del Collegio Sindacale, del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dell’Organismo di Vigilanza.
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Michele Fanelli
[Visita la sua tesi: "Le agevolazioni fiscali per l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili in Italia."]
- Università: Università degli Studi della Tuscia
- Facoltà: Economia
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