Erba medica
Chiamata anche Lucerna o Erba di Spagna. È una leguminosa. È la coltura specializzata più coltivata, l’uso più comune è in coltura specializzata per ottenere fieno secco, spesso viene disidratata per avere farina di medica. Se usata come erba fresca conviene farla prima appassire perché altrimenti potrebbe creare dei problemi di meteorismo (contiene delle saponine che nel rumine danno delle fermentazioni metaniche).
L’erba medica è sempre caratterizzata da una buona capacità di ricaccio, la proporzione foglie/steli è a vantaggio delle foglie, che sono le più pregiate dal punto di vista nutritivo.
Ci sono diverse specie:
Medicago sativa: ha il legume spiralato;
Medicago falcata: ha il legume a forma di falce, morfologicamente è molto diversa dalla precedente. È di origine siberiana, per cui è molto resistente al freddo. Non viene coltivata in purezza perché poco produttiva.
Dal loro incrocio è nata la Media o Variegata, viene coltivata in ambienti più freddi.
Altre varietà naturali: Gelatinosa, Prostrata, Arborea (molto usata per gli animali al pascolo).
Mediche selvatiche: genere Latyrus: fiore giallo, prostrate, poco adatte per produrre erbai da sfalciare, buone per il pascolo.
La radice è un fittone con elevata profondità, resistente all’aridità. Il fusto è eretto, crea un cespo al livello del suolo con numerosi germogli. Le foglie sono composte, trifogliate, la foglia centrale è leggermente picciolata. Il legume è leggermente spiralato. Il seme è reniforme, come il fagiolo. Il peso di 1000 semi è 20 gr.
Esigenze climatiche: in estate si ha una fase di stasi, questa viene superata con adeguate irrigazioni. La media e la falcata vanno in stasi vegetativa invernale per cui resistono al freddo. La germinazione avviene anche a 5-6°C, quindi si potrebbe seminare anche a febbraio, ma possono esserci problemi per entrare in campi argillosi. Con la semina ad ottobre ci si deve assicurare che in inverno a piantina sia completamente formata.
Per formare un grammo di sostanza secca ci vogliono 900 g di acqua.
Vanno bene terreni argillosi, purchè siano ben drenati e ben strutturati perché soffre molto i ristagni idrici. Sono adatti i terreni di medio impasto, ma anche calcarei, sabbiosi, purchè siano profondi. Sopporta male pH acido e la salsedine.
Può essere utilizzata come prato specializzato poliennale (5-6 anni). Nel 2° anno si ha la migliore produzione, poi diminuisce, ma dipende dal terreno, in genere viene coltivata per 4 anni; c’è convenienza finchè si hanno almeno 100-150 cespi/m2. Una monosuccessione dà problemi in termini di eccesso di azoto. É una specie fuori rotazione perché altrimenti questa sarebbe troppo lunga. Dopo la medica non viene mai coltivato il frumento (eccesso di N), nè leguminose, ma va bene un rinnovo (pomodoro, medica, mais) che è in grado di sfruttare ciò che ha lasciato la medica. Per non correre il rischio di forti inerbimenti è ottimo se la coltura precedente abbia depauperato il terreno (es: frumento).
Concimazione: dato che la coltura permane in campo 4 anni, all’aratura o alla semina viene fatta una concimazione fosfo-potassica. P2O5: 75 kg/ha per ogni anno di permanenza, non c’è bisogno di K. Se si semina in autunno bisogna fare la concimazione in estate. Si può anche fare semina su ristoppio (minimum tillage, poco indicata per problemi di P). Si può anche seminare a febbraio con in atto la coltura di frumento (bulatura), la pianta di frumento protegge la medica dalle gelate tardive. Se si vuole coltivare in asciutto si consiglia la semina in ottobre.
L’affinamento del terreno deve essere molto spinto perché i semi sono piccoli, inoltre si fanno due rullature: una prima della semina e una dopo per promuovere l’attecchimento dei semi. Per seminare a spaglio bisogna diluire i semi con altro materiale coma sabbia. Le file vengono ad una distanza di 20 cm per avere circa 200-300 piante/m2. C’è bisogno di circa 15-20 kg/ha di semi perché questi, essendo piccoli, sono soggetti agli agenti atmosferici, inoltre germinano lentamente, circa il 20% è rappresentato da semi duri che germineranno molto tempo dopo. La profondità di semina non è più di 3-4 mm. I semi devono essere possibilmente prodotti in Italia perché le varietà più economiche sono argentine ed hanno più semi duri.
Se si coltiva dopo un cereale al primo anno può essere necessario un diserbo, questo può essere: presemina, pre-emergenza o post-emergenza. L’operazione migliore è la falciatura, anche se anticipata.
L’irrigazione dipende dall’economia della coltura: può essere a scorrimento o per aspersione (a goccia o per infiltrazione non è possibile). I turni possono essere anche di 15 giorni con volumi consistenti (anche 750 m3). Può essere utile la scarificatura: viene fatta per medicai di 2-4 anni in cui il terreno è compatto.
Avversità: funghi e insetti non vengono combattuti perché costoso. Grandi problemi con la cuscuta che può essere prevenuta con rotazione che prevedano cereali. Trattamenti con disseccanti durante l’estate con un disseccante totale.
Ecotipi: varietà adattate a determinati ambienti. I tipi francesi si sono adattati al nostro ambiente. Una delle più coltivate è l’ascolana.
Viene conservata in balle piccole (più facilmente commercializzabili), in rotoballe (circa 2,5 q) o in fasciato (qualità migliore).
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