In questi appunti si trova un'analisi delle tematiche morali espresse da Mandeville nella sua favola delle Api. Lo scopo principale della favola è mostrare l’impossibilità di godere delle comodità della vita presenti in una nazione industriosa, e avere insieme la benedizione di tutte le virtù.
Una satira che colpisce tutti i principali vizi e virtù dell'uomo: l'onesta, la sincerità, la sete di guadagno, la lussuria, l'autoconservazione, la frugalità, l'onore, il coraggio, il commercio. Non viene dimenticato nessuno dei principali caratteri dell'uomo, ognuno dei quali, se governato da uno Stato attento, può diventare il motore trascinante della Nazione.
I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville
di Domenico Valenza
In questi appunti si trova un'analisi delle tematiche morali espresse da
Mandeville nella sua favola delle Api. Lo scopo principale della favola è
mostrare l’impossibilità di godere delle comodità della vita presenti in una
nazione industriosa, e avere insieme la benedizione di tutte le virtù.
Una satira che colpisce tutti i principali vizi e virtù dell'uomo: l'onesta, la
sincerità, la sete di guadagno, la lussuria, l'autoconservazione, la frugalità,
l'onore, il coraggio, il commercio. Non viene dimenticato nessuno dei principali
caratteri dell'uomo, ognuno dei quali, se governato da uno Stato attento, può
diventare il motore trascinante della Nazione.
Università: Università degli Studi di Catania
Esame: Filosofia Morale - a.a. 2008-09
Titolo del libro: La favola delle api
Autore del libro: B. Mandeville
Editore: Laterza, Roma-Bari
Anno pubblicazione: 20021. Temi principali di 'La Favola delle Api' di Mandeville
La favola di Mandeville fu stampata nel 1706 in un libretto intitolato L’alveare scontento, ovvero i furfanti
resi onesti. Fin dalla prima pubblicazione, fu considerata da molti una satira della virtù: ciò spinse
Mandeville ad informare il lettore circa il vero intento con cui questo poema era stato scritto. Mandeville in
proposito ne parla come di una storia con versi zoppicanti.
La satira svolta nei versi vuole rilevare la bassezza degli ingredienti che insieme compongono la salutare
mistura di una società ordinata. Lo scopo principale della favola è mostrare infatti l’impossibilità di godere
delle comodità della vita presenti in una nazione industriosa, e avere insieme la benedizione di tutte le virtù;
e denunciare, in base a questo, l’irragionevolezza e la pazzia di chi protesta contro i vizi, che fin dall’inizio
del mondo sono inseparabili da tutti i regni.
Mandeville mostra come questi vizi di ogni persona, grazie ad un abile governo, siano resi utili per la
grandezza e la felicità del tutto. Leggendo questi versi, Mandeville crede che la gente che rimprovera di
continuo gli altri imparerebbe a guardare in casa propria, ed esaminando la propria coscienza si
vergognerebbe di protestare per ciò di cui anch’essa è colpevole.
Mandeville osserva che a Londra vi sono molte persone che desiderano avere strade più pulite del solito; ma
se venisse loro in mente che ciò che li disturba è il risultato dell’abbondanza e del grande traffico, allora,
avendo a cuore il loro benessere, difficilmente vorrebbero strade meno sporche.
Mettendo da parte ogni grandezza mondana, per Mandeville il modo in cui gli uomini hanno possibilità di
godere della vera felicità è una piccola società pacifica in cui essi vivono contenti del prodotto naturale in
cui abitano, piuttosto che una moltitudine ricca e potente.
Dopo la prima edizione, si levò una protesta contro il libro, corrispondente alle aspettative di Mandeville
circa la giustizia, la saggezza e la lealtà di coloro della cui buona volontà dubitava. Sul libro si pronunciò la
Giuria d’Accusa, e fu condannato da migliaia di persone che non lo avevano letto.
Domenico Valenza Sezione Appunti
I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville 2. Mandeville - Le qualità personali sostengono la società
Una delle ragioni per cui così poche persone comprendono se stesse è che gli scrittori insegnano ad esse
quello che dovrebbero essere, e quasi mai dicono loro quel che sono realmente. Secondo Mandeville,
l’uomo è un composto di diverse passioni ciascuna delle quali, se eccitata, di volta in volta lo governa, lo
voglia questi o meno. L’argomento della poesia è mostrare che tali qualità, di cui tutti facciamo mostra di
vergognarci, sono il grande sostegno di una società fiorente.
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I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville 3. La Favola delle Api - Educazione dei giovani
NOTE – (A) Mentre altri seguivano mestieri
per i quali pochi fanno gli apprendisti
Nell’educazione dei giovani, moltissimi guardano a qualche attività legittima; in questo modo le arti e le
scienze sono perpetuate nella comunità e i giovani addestrati riparano di continuo alla perdita dei vecchi che
muoiono. D’altra parte, molti giovani forniti di mezzi e bene avviati nella loro attività si riducono in miseria
e non sono in grado di mantenersi con l’attività a cui sono stati preparati.
Tutti quanti, volgendo i vizi e le debolezze degli altri a proprio vantaggio, cercano di procurarsi da vivere
nel modo più facile. Essi sono la rovina della società civile; ma chi se la prende con la negli-genza delle
leggi è uno sciocco. I saggi, invece, si accontentano di prendere ogni misura per non essere raggirati da loro,
senza lamentarsi per ciò che nessuna prudenza umana può prevenire.
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I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville 4. La Favola delle Api - I furfanti
(B) Costoro erano chiamati furfanti, ma a parte il nome,
i seri e gli industriosi erano uguali a loro
Mandeville intende qui la parola furfante nella sua accezione più ampia, comprendendo chiunque non sia
sinceramente onesto e faccia agli altri ciò che non vorrebbe fosse fatto a lui stesso. Trala-sciando gli artifici
con cui compratori e venditori si imbrogliano a vicenda, non c’è un solo mercante che riveli i difetti dei suoi
beni; questi piuttosto si industria a nasconderli, a danno del compratore.
Decio, un uomo distinto che aveva raccolto delle grosse ordinazioni di zucchero dall’estero, tratta una
notevole partita con Alcandro; essi non riescono però ad accordarsi. Un uomo di Alcandro porta una lettera
dalle Indie Occidentali che lo informa dell’arrivo in Inghilterra di una quantità di zucchero superiore a
quella attesa. Ora Alcandro desidera vendere al prezzo di Decio, ma essendo una vecchia volpe, per non
sembrare precipitoso lascia cadere l’argomento.
Il giorno successivo Decio viene a sapere che la flotta delle Barbados è stata distrutta da una tempesta.
Decio, spinto da quanto sapeva, conclude la trattativa al prezzo di Alcandro e guadagna cinquecento sterline
con il suo zucchero. Tutto ciò è chiamato comportamento corretto, anche se nessuno dei due avrebbe
desiderato di essere trattato come si sono trattati a vicenda.
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I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville 5. La Favola delle Api - La metafora dei soldati
NOTE – (C) I soldati, che erano costretti a combattere,
se sopravvivevano ne ricevevano onore
E’ tanto forte negli uomini il desiderio che si pensi bene di loro, che sebbene siano in guerra contro la loro
volontà vogliono tuttavia essere stimati per ciò se potevano avrebbero evitato. Se nell’uomo la ragione
avesse lo stesso peso dell’orgoglio, non si compiacerebbe di lodi non meritate.
Per onore si intende la buona opinione degli altri, l’opposto è il disonore o ignonimia, che consiste nella
cattiva opinione; e come il primo è considerato una ricompensa per le buone azioni, così questo è una
punizione per le cattive. Essa è chiamata anche vergogna per l’effetto che produce.
Definiamo la passione della vergogna come una riflessione dolorosa sulla mancanza di valore, che deriva
dall’apprendere che gli altri ci disprezzano. La sola obiezione rilevante contro questa definizione è che delle
vergini innocenti spesso si vergognano pur non avendo commesso colpa, e che spesso gli uomini provano
vergogna per altri.
La modestia delle donne è il risultato dell’abitudine e dell’educazione, ma anche la giovinetta più virtuosa
avrà nella sua immaginazione pensieri che non confesserà a nessuno. Il fatto che spesso ci vergogniamo per
altri (seconda parte dell’obiezione) accade perché a volte facciamo troppo nostro il caso altrui, così come la
gente grida quando vede gli altri in pericolo.
La vergogna che le persone rozze manifestano di fronte ai superiori deriva dalla coscienza della loro
debolezza. Quelli che per rozzezza e mancanza di educazione sono soggetti a tale passione sono detti timidi,
mentre quelli che grazie alla mancanza di rispetto hanno appreso a non averla quando pure dovrebbero, sono
detti impudenti o svergognati.
Poiché il sentire vergogna è penoso, e ogni creatura si sforza sempre di difendersi, l’uomo, cercando di
evitare questo disagio, finirebbe con il dominare in grande misura la vergogna da adulto. Ma questo sarebbe
dannoso per la società, e quindi dall’infanzia cerchiamo di accrescere tale senso di vergogna, e il rimedio è
la stretta osservazione di determinate regole.
Le passioni che dobbiamo nascondere per il buon andamento e il decoro della società sono la lussuria,
l’orgoglio e l’egoismo. La parola modestia ha tre accezioni differenti, secondo le passioni che nasconde. In
primo luogo, vi è una modestia che ha come oggetto una pretesa alla castità, e consiste nel nascondere
l’inclinazione a propagare la nostra specie. Inoltre, il linguaggio deve essere casto e gli atteggiamenti che
possono turbare l’immaginazione vanno evitati con cura.
Tutte le giovani donne, soprattutto se vergini, devono conformarsi a questa riservatezza se danno valore alla
stima delle persone più educate. Gli uomini hanno maggiori libertà perché il loro appeti-to è più violento.
Essi manifestano la venerazione per le donne, ed è loro dovere difenderle.
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I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville 6. La Favola delle Api - Educazione e orgoglio
La moltitudine stenterà a credere quale sia l’immensa forza dell’educazione, e ascriverà alla natura la
differente modestia dell’uomo e della donna, che invece è dovuta per intero alla prima educazione. La
modestia non è una virtù: è edificata sulla vergogna, una passione della nostra natura, e può essere buona o
cattiva a seconda delle azioni compiute per tale motivo.
Un uomo ben educato può desiderare la stima degli altri, ma le lodi in sua presenza offendono la sua
modestia. L’uomo ben educato nasconde la sua gioia e in questo modo storna da sé l’invidia e l’odio che
altrimenti avrebbe temuto. Ciò tuttavia non significa seguire i dettami della natura, ma distorcerla con
l’educazione e l’abitudine. L’uomo educato non sceglie da un piatto quanto vi è di meglio, ma di peggio, e
di ogni cosa una porzione minima. In tal modo, il meglio resta per gli altri.
L’abitudine e la pratica ci rendono elegante quest’imbroglio e non ce ne fanno avvertire l’assurdità. Infatti,
se la gente fosse abituata fino all’età di ventitré anni a parlare con sincerità, non riuscirebbe ad assistere a
questa commedia delle buone maniere senza ridere o indignarsi; tuttavia è certo che un simile
comportamento ci rende reciprocamente più tollerabili di quanto altrimenti saremmo.
L’orgoglio degli uomini grandi e civili è ancora più evidente come su questioni di cerimonia e di
precedenza, in cui possono dare ai loro vizi l’apparenza della virtù, e far credere al mondo che l’effetto del
loro orgoglio personale e della loro vanità sia invece cura e affezione per la loro dignità. Ed è sempre vero
che gli uomini di buon gusto cessano di godere del proprio orgoglio, non appena qualcuno scopre che sono
orgogliosi.
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I temi principali de 'La favola delle api' di Mandeville