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La Favola delle Api - Avarizia


(I)   La radice del male, l’avarizia,
Vizio dannato, meschino, pernicioso,
Era schiava della prodigalità

La ragione per cui tutti inveiscono contro l’avarizia è che quasi tutti ne sono danneggiati perché, quanto più denaro viene ammassato da alcuni, tanto meno ne accumulano gli altri; e quindi quan-do gli uomini insultano gli avari con tanta violenza, di solito sono mossi dall’interesse personale.

Poiché senza denaro non si vive, chi ne è sprovvisto deve prestare dei servizi alla società per ottenerne. Ma ognuno stima il suo lavoro come stima se stesso, cioè non al di sotto del suo valore. Ognuno cerca di ottenere ciò di cui ha bisogno con la maggiore facilità, ed è del tutto naturale che essi si indignino contro l’avidità, perché li costringe a rinunciare a ciò di cui hanno bisogno.

Vi è una specie di avarizia che consiste nel desiderare avidamente la ricchezza per poterla spendere con prodigalità. Nelle case, negli arredi e nelle feste molti mostrano il loro valore con la massima prodigalità; mentre le azioni vili cui si abbassano per lucro rivelano avarizia. Tale mistura di vizi opposti corrisponde al carattere di Catilina, “avido dei beni altrui e prodigo dei propri”.

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