Questi appunti mirano a fornire una conoscenza approfondita di sociologia, degli autori principali come Comte, Spencer, Marx, Durkheimer, Weber, Goffaman, e delle teorie principali che riguardano la cultura, la struttura sociale, il potere, l'azione sociale, le organizzazioni, i gruppi, la stratificazione sociale per classi, la disuguaglianza, le etnie e le migrazione con un focus sull'Italia, il genere e la sessualità, i processi di socializzazione, la devianza e infine i temi di politica ed economia. Anno accademico: 2018/2019
Sociologia generale
di Emma Lampa
Questi appunti mirano a fornire una conoscenza approfondita di sociologia,
degli autori principali come Comte, Spencer, Marx, Durkheimer, Weber,
Goffaman, e delle teorie principali che riguardano la cultura, la struttura sociale,
il potere, l'azione sociale, le organizzazioni, i gruppi, la stratificazione sociale
per classi, la disuguaglianza, le etnie e le migrazione con un focus sull'Italia, il
genere e la sessualità, i processi di socializzazione, la devianza e infine i temi
di politica ed economia. Anno accademico: 2018/2019
Università: Università degli Studi di Macerata
Facoltà: Scienze Politiche
Corso: Scienze della Comunicazione
Esame: Sociologia
Docente: Alessia Bertolazzi1. INTRODUZIONE ALLA SOCIOLOGIA
La sociologia è lo studio sistematico del rapporto fra individui e società. È la disciplina che studia con
metodo scientifico come le diverse forme di vita umana influenzano il nostro comportamento con lo scopo
di costruire un sapere teorico su come funziona il mondo degli uomini.
L’approccio sociologico può essere definito come un modo di osservare il mondo, una prospettiva
sociologica, cioè la visione del mondo sociale dedicata a scoprire e comprendere i collegamenti tra gli
individui e il più vasto contesto sociale nel quale vivono. Il sociologo americano Mills chiamava la
prospettiva sociologica immaginazione sociologica e la definiva come la capacità di capire il rapporto tra
biografia personale e storia, tra individui e società. In un determinato contesto sociale permette di capire
perché, nel caos dell’esperienza quotidiana, gli individui si formino un’idea falsa della loro posizione sociale
perché non hanno mai una visione d’insieme.
Esiste una differenza tra sociologia e buon senso, infatti la sociologia deve adottare un metodo scientifico
con una prospettiva scientifica e per questo fa parte delle scienze sociali, mentre il buon senso corrisponde al
senso comune, ovvero la conoscenza che ognuno ha della realtà perché ne siamo immersi, deriva
dall’esperienza personale quotidiana, è la comprensione del mondo per come appare. La sociologia nasce a
seguito di tre rivoluzioni: la rivoluzione scientifica, la rivoluzione francese e la rivoluzione industriale.
Comte e Spencer hanno contribuito a diffondere l’idea della sociologia:
• Comte all’inizio del Diciannovesimo secolo coniò il termine sociologia. I suo studi avevano come fulcro
due domande fondamentali:
1-come e perché le società cambiano? (dinamica sociale) e
2-su cosa si fonda la stabilità sociale in un determinato momento storico? (statica sociale).
Secondo la sua teoria le società nel corso della storia hanno attraversato tre stadi: teologico (retto dalla
religione), metafisico (retto dalla filosofia) e positivista (retto dalla scienza, dove con positivismo si intende
l’orientamento filosofico proprio del Diciannovesimo secolo secondo il quale una conoscenza accurata può
basarsi solo sul metodo scientifico)
• Spencer affermò che la società è un organismo sociale poiché la società è costituita da parti separate,
ognuna ha una sua funzione specifica e insieme operano per mantenere in vita l’organismo nel suo
complesso. Con l’evolversi della società si evolvono anche le singole parti (continuo processo di evoluzione
e di adattamento) e Spencer credeva nella sopravvivenza del più forte (stessa credenza di Charles Darwin)
I padri fondatori della sociologia sono: Karl Marx, Emile Durkheim, Max Weber
• Karl Marx era un attivista politico tedesco e visse gran parte della sua vita in esilio e in povertà. La sua
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Sociologia generale principale opera è “Il capitale” dove descrive le dinamiche principali del capitalismo, un nuovo sistema di
produzione che veniva utilizzato per ammassare la ricchezza nelle mani di pochi lasciando gli operai a
lavorare in condizioni pericolose e di povertà. La società era divisa quindi tra capitalisti, ovvero i proprietari
dei mezzi di comunicazione e coloro che detenevano la ricchezza, e i proletari, cioè gli operai che lavorano
per i capitalisti dove la loro unica ricchezza è la prole (=i figli). Il conflitto tra queste due parti era una
caratteristica principale del capitalismo con una forte disuguaglianza, ma secondo Marx la soluzione è il
socialismo, cioè un sistema economico in cui la proprietà dei più importanti mezzi di produzione è pubblica
e il governo dirige le forze produttive industriali per il bene comune. Marx sostenne dei movimenti
rivoluzionari ma la rivoluzione non c’è mai stata effettivamente come diceva Marx ma ci sono state diverse
riforme che hanno trasformato il capitalismo salvaguardando i lavoratori. Marx sottolineò l’importanza del
potere che influenza molti aspetti della vita sociale.
• Emile Durkheim era un intellettuale e borghese francese, la sua opera più importante è “Le regole del
metodo sociologico” che analizza la realtà sociale. Durkheim si occupò della solidarietà sociale definita
come l’insieme dei legami che uniscono le persone divisa in:
- Solidarietà meccanica tipica delle società tradizionali unite in cui si condividono tradizioni. Questa
solidarietà è una coesione sciale basata sull’esperienza condivisa e sull’identità comune, è una solidarietà
per somiglianza
- Solidarietà organica tipica delle società moderne urbanizzate e industrializzate che si caratterizzano per la
divisione del lavoro, con la differenziazione sociale e l’individualismo. Questa solidarietà è caratterizzata
dall’interdipendenza dove la coesione sociale è possibile perché tutti dipendono dagli altri
Un altro studio che seguì Durkheim fu quello sul suicidio che poteva essere di tre tipologie: egoistico (che
riguarda gli individui poco integrati con pochi legami sociali con il resto del gruppo), altruistico (suicidio
eroico o religioso), anomico (dovuto
all’anomia cioè l’assenza di norme sociali che può essere un risultato di un brusco cambiamento chiamata
acuta o determinata da uno stato di continui cambiamenti detta cronica).
• Max Weber scrisse “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” dove affermava che il calvinismo
aveva aiutato a promuovere il capitalismo poiché con la riforma protestante si introdusse il concetto di
predestinazione secondo il quale il destino delle persone era già predestinato ancor prima della nascita e
pertanto non si poteva modificare con le azioni terrene ma anzi le ricchezze accumulate erano segno del
favore divino.
Con questa opera Weber mostrò come anche le tendenze culturali possono influenzare lo sviluppo
economico. Weber inoltre affermò che la razionalizzazione della società, cioè il processo storico a lungo
termine grazie al quale la razionalità ha sostituito la tradizione come base dell’organizzazione della vita
economica e sociale, era il motore del cambiamento sociale della sua epoca. La razionalizzazione è utile per
la stabilizzazione delle procedure e sull’efficienza ma se diventa dominante ci imprigiona in una gabbia
d’acciaio fatta di regole e procedure.
Cultura, strutture e potere non sono caratteristiche immutabili della vita sociale, ma fanno parte di un
processo dinamico: la cultura viene riprodotta e cambiata attraverso la socializzazione, le strutture vengono
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Sociologia generale cambiate e alterate mediante l’azione, il potere può essere usato per creare o ridurre le disuguaglianze, che a
loro volta, possono alterare la distribuzione del potere. Queste dinamiche sono al centro di un’analisi
sociologica che riconosce la natura in continuo mutamento della vita sociale.
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Sociologia generale 2. LA CULTURA
La società è un gruppo di persone che vivono insieme in un territorio specifico e condividono una cultura,
cioè l’insieme di valori, credenze, conoscenze, norme, linguaggi, comportamenti e oggetti materiali
condivisi da un popolo e trasmessi socialmente da una generazione all’altra. La cultura è fondata
sull’apprendimento poiché è un elemento appreso dall’uomo e non programmato geneticamente. La cultura
opera a diversi livelli, dalle azioni quotidiane delle persone (microlivello) alle norme all’interno di
un’organizzazione (mesolivello), fino alle credenze e alle pratiche associate a grandi gruppi di persone,
comprese intere società (macrolivello). A ciascun livello gli elementi della cultura influenzano il modo di
vita delle persone.
La cultura comprende elementi sia materiali sia immateriali.
La cultura materiale si riferisce agli oggetti fisici prodotti dalle persone appartenenti ad una particolare
cultura. La cultura immateriale si riferisce alle idee di una cultura, che includono i valori e le credenze,
l’insieme delle conoscenze su come comprendere il mondo e orientarsi in esso, e le norme inerenti ai
comportamenti ritenuti adeguati.
Elementi della cultura:
1. Valore: principio radicato/standard usato dalle persone per giudicare il mondo
• Valori universali: rappresentano qualcosa di desiderabile per tutte le popolazioni del mondo
• Valori particolari: rappresentano valori di determinate culture
I valori cambiano nel tempo continuamente e ci può essere una coesistenza di tanti valori diversi in una
stessa società (pluralismo di valori) come si possono organizzare i valori in un sistema.
2. Credenze: specifiche convinzioni/opinioni che le persone accettano come vere, esse sono profondamente
influenzate dalla cultura alla quale appartengono. Secondo il teorema di Thomas “se le persone definiscono
certe situazioni come reali, esse saranno reali nelle loro conseguenze effettive” per cui non importa se le
nostre credenze sono vere o false perché l’importante sono le conseguenze e il nostro comportamento di
fronte ad una certa credenza
3. Conoscenza: informazioni+consapevolezza+comprensione= capitale culturale.
Lo shock culturale è l’esperienza di disorientamento dovuta alla mancanza di conoscenza di una situazione
sociale non familiare. La conoscenza culturale è fondamentale per la sopravvivenza.
4. Norme: regole e aspettative di una cultura rispetto ad un comportamento ritenuto appropriato
diversamente da un comportamento ritenuto deviante. Le norme si dividono in:
• Norme formali: rigidamente applicate dalla legge/ giuridiche, se esse non vengono rispettate sono previste
delle sanzioni, cioè delle punizioni/restrizioni che possono essere interne (=limitano il nostro
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Sociologia generale comportamento come ad esempio il senso di colpa) o esterne (=punizioni applicate dall’esterno come ad
esempio multe, carcere, rimprovero, …).
• Norme informali: costumi, abitudini
5. Simbolo: qualsiasi cosa come suono, gesto, immagine, oggetto ricordi un’altra cosa, fa parte della cultura
immateriale. L’associazione tra un simbolo e ciò che rappresenta è culturalmente definita, infatti la cultura è
fondamentalmente simbolica ed è attraverso i simboli che comunichiamo e rafforziamo gli elementi della
nostra cultura.
6. Linguaggio: sistema elaborato di simboli che consente alle persone di comunicare
tra loro in modi complessi. Il dialetto è una variante del linguaggio con un proprio accento distintivo, un
proprio vocabolario e a volte anche una propria grammatica.
7. Comportamenti: azioni associate a un gruppo che aiutano a riprodurre uno stile di vita ben preciso.
8. Oggetto culturale: oggetto fisico creato da persone che appartengono a una cultura e che la condividono,
fanno parte della cultura materiale.
La cultura si può distinguere tra cultura normativa, ciò che gli appartenenti a una cultura dicono essere i
propri valori/credenze/norme, e cultura effettiva, ciò che gli appartenenti a una cultura fanno realmente che
può rispecchiare o meno la cultura normativa. L’ideologia è definita dai sociologi come un sistema di
significati che aiuta a definire e spiegare il mondo e che fornisce giudizi di valore, è la visione generale del
mondo. All’interno di ogni cultura esiste un0ideologia dominante, ovvero un gruppo di affermazioni
ampiamente condivise e regolarmente rafforzate che sostengono il sistema sociale del momento e servono
gli interessi delle autorità.
La maggior parte delle società include una cultura dominante, che rappresenta le idee
di coloro che sono nelle posizioni di potere, e varie subculture, cioè culture associate a piccoli gruppi delle
società che hanno valori e stili di vita diversi che le distaccano dalla cultura dominante. Una subcultura che
si organizza opponendosi alla cultura dominante può essere denominata controcultura, i membri di queste
controculture sfidano valori e atteggiamenti ampiamenti condivisi e rifiutano le norme culturali
convenzionali. Il termine alta cultura viene usato in riferimento alle forme culturali associate alle èlite e
diffusamente riconosciute come valide e legittime, è stata definita da persone ricche e molto istruite e ne
sono degli esempi l’opera, la musica classica, la letteratura. La cultura popolare invece si riferisce a forme
culturali diffuse e comunemente accettate in una società, comprende forme accessibili a una vasta parte della
popolazione come i programmi televisivi, i concerti, gli eventi sportivi, i parchi divertimento, …
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Sociologia generale 3. STRUTTURA, AZIONE SOCIALE E POTERE
La struttura sociale è l’insieme dei modelli di comportamento ricorrenti, vincola il comportamento sociale
ponendo dei limiti ma lascia una capacità d’azione, cioè la capacità di operare indipendentemente dai vincoli
sociali anche in contrasto con le aspettative della società, è la capacità di portare delle modifiche ai modelli
di comportamento ricorrenti e permette il mutamento sociale introducendo novità. La struttura sociale è
indivisibile ed è formata da elementi schematizzati e ripetitivi.
Le istituzioni sociali sono definite come grandi aree della vita sociale in cui si creano routine e modelli di
comportamento destinati a durare nel tempo, esse includono il governo, le scuole, le imprese e le istituzioni
religiose.
Lo status è la posizione che un individuo può occupare all’interno di un sistema sociale, tutti noi abbiamo
diversi status poiché occupiamo posizioni sociali diverse. L’insieme degli status di un individuo viene
chiamato “status set”.
Lo status può essere:
1. Ascritto: che corrisponde alla posizione, all’interno di un sistema sociale, che viene assegnata a una
persona dalla nascita, indipendentemente dai desideri
2. Conseguito: che corrisponde alla posizione, all’interno di un sistema sociale, che una persona ottiene
volontariamente per effetto delle sue azioni.
Ad ogni status corrispondono diversi ruoli sociali. Un ruolo sociale è l’insieme dei comportamenti attesi che
si associano a determinati status. Proprio perché ogni individuo ha diversi status, di conseguenza ha anche
diversi ruoli e spesso quest’ultimi possono entrare in conflitto: si parla di conflitto inter-ruoli quando le
aspettative associate a ruoli diversi si scontrano mentre si parla di conflitto intraruolo quando le aspettative
associate a un singolo ruolo competono le une con le altre. I ruoli sono definiti da quello che gli altri si
aspettano da noi per questo motivo ci sono le aspettative formali (date dalle leggi) e le aspettative informali
(stile/modo in cui faccio qualcosa).
La struttura sociale prevede la vita sociale a livello micro-sociologico, meso- sociologico e macro-
sociologico:
- Interazione a livello micro-sociologico= relazione tra individui.
- Struttura sociale a livello meso-sociologico= organizzazioni. La struttura organizzativa definisce le regole
e la routine che ispirano l’attività quotidiana all’interno delle organizzazioni.
- Struttura sociale a livello macro-sociologico= integrazione sociale, ovvero il processo mediante il quale le
strutture e i valori sociali uniscono le persone all’interno di una società. La struttura sociale opera a tutti i
livelli del nostro mondo e influenza la nostra vita ma possiamo comunque agendo grazie alla capacità
d’azione.
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Max Weber definiva la sociologia come la scienza che studia le azioni sociali, cioè le azioni umane nel
contesto sociale e lui distingueva questa azioni sociali in 4 tipologie:
• Azione tradizionale: dettata dai costumi/tradizioni/usanze/credenze
• Azione affettiva: guidata dalle emozioni e dai sentimenti
• Azione razionale rispetto al valore: guidata da un ideale
• Azione razionale rispetto allo scopo: motivata da logiche di efficienza, quest’azione nella società globale
porta alla McDonaldizzazione del mondo dove l’azione razionale impone una struttura standardizzata ed
efficiente, come quella del fast-food, a tutti gli aspetti della nostra vita.
Secondo Ritzer la mcDonaldizzazione del mondo ha 4 dimensioni:
1- efficienza: ricercare il miglior metodo per svolgerei compiti, eseguendo una serie di azioni specifiche e
predeterminate
2- calcolabilità: enfatizzare gli aspetti quantitativi (costo, tempo)
3- prevedibilità: seguendo processi di standardizzazione dando poco spazio al pensiero creativo
4- controllo: regole rigide, usando le nuove tecnologie che regolamentano il comportamento.
L’azione razione mira a migliorare l’esperienza umana attraverso la ricerca costante di efficienza e
progresso, ma se è estrema porta alla McDonaldizzazione del mondo che può essere inefficiente e
disumanizzante.
Il potere è la capacità di conseguire un risultato desiderato anche andando contro l’opposizione degli altri.
L’empowerment corrisponde al “potere di”, ovvero un ampliamento della capacità di raggiungere un
obbiettivo, per accrescerlo sono necessari tre elementi:
1. Educazione: che consente di sviluppare capacità e di apprendere conoscenze che permettono di agire
consapevolmente per la propria emancipazione
2. Organizzazione: per mettere insieme delle persone per identificarne gli obbiettivi comuni per poi
raggiungerli
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Sociologia generale