Appunti sul testo “Geografia dell’economia mondiale”, autore: Conti S. e altri, anno accademio 2010-2011, materia: territorio, impresa e sviluppo.
Geografia dell’economia mondiale
di Fabio Porfidia
Appunti sul testo “Geografia dell’economia mondiale”, autore: Conti S. e altri,
anno accademio 2010-2011, materia: territorio, impresa e sviluppo.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Economia
Docente: Attilio Celant
Titolo del libro: Geografia dell’economia mondiale
Autore del libro: Conti S. e altri
Editore: UTET
Anno pubblicazione: 20061. LA REGIONE GEOGRAFICA
E’ una porzione della superficie terreste che presenta tre requisiti:
a) è costituita da un insieme di luoghi contigui;
b) tali luoghi hanno tutti qualche caratteristica comune tra loro;
c) si differenziano in base a tali caratteristiche rispetto ad altri luoghi confinanti che avendo caratteristiche
diverse costituiscono altre regioni.
Per regione nel senso comune, invece, si intende la dimensione territoriale immediatamente inferiore a
quella nazionale; il concetto di regione geografica prescinde da ogni riferimento dimensionale.
La regione naturale è identificata dalle sue caratteristiche fisiche: un esempio può essere la pianura padana,
caratterizzata dal rilievo pianeggiante, un clima e una idrografia particolare. Contano solo le relazioni
verticali.
La regioni formali o omogenee sono individuate in base a certi attributi e sono così chiamate proprio perché
ciò che le identifica e le differenzia dalle regioni circostanti è l’omogeneità interna di uno o più attributi
caratterizzanti. Se ad esempio gli attributi considerati sono:
1) la cultura del riso;
2) l’industria più la città;
3) il turismo + spiagge + ricettività
avremo questi tipi di regioni:
1) regioni risicole;
2) regioni industriali urbane;
3) regioni turistiche balneari.
Le regioni funzionali sono individuate in base a relazioni orizzontali: i luoghi che le compongono sono tra
loro interconnessi. Un esempio di regione funzionale è l’hinterland di un porto, cioè quell’area che si serve
del porto per ricevere e spedire le sue merci; altro esempio è l’area di gravitazione o d’influenza dei servizi
offerti da una città. Queste sono regioni funzionali monocentriche, in cui le relazioni spaziali e i flussi fanno
capo a un unico centro principale. Ma si possono avere regioni funzionali policentriche, in cui ogni località è
specializzata in funzioni particolari ed è connessa alle altre attraverso relazioni di complementarietà. Ad
esempio: all’interno di una regione formata da località A, B, C, …N, A produce un semilavorato che B
trasforma in un componente, che C assembla in prodotto finito, che D vende sui mercati internazionali,
mentre E fornisce le macchine utensili e F i servizi specializzati. Tra regioni formali e funzionali esistono
dei rapporti: in una regione agraria (formale) si può sviluppare un’area commerciale su cui la regione agraria
gravita. Una regione formale che si colleghi ad una funzionale, o viceversa, forma una regione complessa.
La disposizione territoriale dei servizi non è casuale ma dipende da diversi fattori (distanza dal centro
principale, mezzi di trasporto, ecc). Nel centro di una città si localizza un maggior numero di servizi
specializzati come gioiellieri e teatri. Tra i diversi centri c’è una gerarchia legata a numero e qualità di
servizi offerti da ogni centro, saranno di livello più alto i centri più forniti in qualità e quantità che attirano
maggiori flussi di persone. Lo schema concettuale della regione gerarchizzata di Cristaller tiene conto
soprattutto dei legami della domanda e dell’offerta, i centri urbani si dispongono a distanze regolari. Dove ci
sono più attività economiche si concentra anche la popolazione, si sviluppano le vie di comunicazione e i
servizi, aumentano i flussi di merci.
Fabio Porfidia Sezione Appunti
Geografia dell’economia mondiale