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LOGICHE SPAZIALI E DINAMICHE DEL TERZIARIO


Le attività terziarie hanno una localizzazione centrale coincidente coi centri storici delle aree urbane o con le grandi arterie del traffico. All’interno delle grandi aree urbane vi è stato di recente un abbandono delle posizioni centrali da alcune attività terziarie a causa dell’esiguità dello spazio a disposizione, del costo che questo spazio comporta e della necessità di avere un accesso agevole al servizio: è il caso di grandi ospedali, ipermercati, ecc. La distribuzione delle attività terziarie sul territorio non è uniforme: vi sono grandi centri con un numero molto elevato e diversificato di servizi e piccole città con un numero ridotto, il tipo di servizio diventa meno raro e specializzato a mano a mano che si passi dai centri più grandi a quelli più piccoli.
Sotto l’aspetto del raggio geografico dell’utenza si distinguono tre categorie di servizi:
1) servizi comuni, quelli a cui accede con frequenza giornaliera o settimanale buona parte di famiglie e/o imprese (ad esempio bar, negozi alimentari, sportelli bancari, trasporti pubblici, posta, scuola dell’obbligo);
2) servizi di livello medio: quelli a cui la maggior parte di famiglie o imprese accede con frequenza da mensile ad annuale oppure quelli cui accede solo parte della popolazione (ad esempio agenzie viaggi, abbigliamento specializzato, ecc);
3) servizi rari: quelli rivolti a categorie molto specializzate di utenti o quelli a cui ricorre eccezionalmente, ad esempio negozi di alta moda, ospedali con reparti specializzati, ecc.
Le attività terziarie tendono quindi a distribuirsi sul territorio secondo una logica gerarchica: alla sommità della gerarchia ci sono i centri col maggior numero di attività del settore quaternario o i servizi del terziario superiore più strategici e specializzati (ad es New York, Parigi, Tokyo, Londra, Milano e Roma). La posizione gerarchica di un centro non corrisponde alla quantità di popolazione residente. Per Chistaller, geografo tedesco, l’importanza di una città non è determinata solo dalla popolazione residente, ma anche da quantità e qualità dei servizi offerti. E’ proprio questo geografo che definisce i concetti di soglia e portata. La domanda del servizio decresce man mano che ci si allontana dalla località centrale fino ad annullarsi nel punto in cui il prezzo effettivo diventa eccessivo a causa del costo di trasporto. La configurazione spaziale risulta formata da tante aree di forma esagonale, i beni e servizi di livello inferiore formano esagoni via via più piccoli e lo spazio si configurerà come un insieme di figure esagonali di diversa grandezza; ogni area di mercato comprenderà al suo interno un certo numero di aree di mercato di ordine inferiore.

Tratto da GEOGRAFIA DELL’ECONOMIA MONDIALE di Fabio Porfidia
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