2
INTRODUZIONE
La prima trilogia filmica di Star Wars, creata dal regista George Lucas, è da sempre
considerata una delle più famose e remunerative produzioni cinematografiche di tutti i
tempi. Il primo film della saga, intitolato Star Wars: A New Hope, è datato 1977. Nel 1980
è stato prodotto il secondo episodio, The Empire Strikes Back, seguito da Return of the Jedi
nel 1983.
Lucas ha presentato al pubblico i primi tre episodi con una numerazione ben chiara,
e cioè IV, V e VI. Questo voleva dire che quello che stavamo vedendo non era altro che la
conclusione della storia, non il suo inizio. Dopo ben sedici anni, nel 1999, poi nel 2002 e
infine nel 2005, Lucas ha finalmente concluso la lunga storia di Star Wars con gli episodi
I, II e III. Questo ha voluto dire prima di tutto abbracciare un periodo di tempo lavorativo,
e remunerativo, ben più ampio di una singola pellicola, ma soprattutto far appassionare al
film generazioni differenti di spettatori.
Compito di questa analisi è cercare di spiegare il successo della prima trilogia di
Star Wars, analizzando gli aspetti narrativi e tecnologici della stessa.
Ho scelto gli episodi IV, V e VI perché cronologicamente precedenti alla seconda
trilogia oltre che universalmente considerati come il punto di partenza del successo
dell’intera saga. Oggettivamente Star Wars ha coinvolto durante gli anni milioni di
spettatori in tutto il mondo, diventando cosi una produzione dal successo planetario.
La passione personale per Star Wars ha motivato ulteriormente la scelta di questo
tema, spingendomi ad analizzare meglio il perchè del suo successo.
Per questo motivo mi sono posto le seguenti domande:
È possibile ritrovare in Star Wars uno schema narrativo universalmente
riconoscibile?
L’enorme balzo in avanti fatto da Star Wars nel campo degli effetti speciali può
essere un motivo del successo?
In che maniera la colonna sonora di Star Wars ha contribuito al suo successo?
3
Per sviluppare il tema ho utilizzato una lettura critica e analitica della letteratura
attualmente a disposizione, sia in lingua italiana che inglese. La descrizione di elementi
narrativi e tecnologici presenti nel film avverrà grazie alla presentazione di alcune scene
tratte dalla trilogia.
La trattazione è composta di due capitoli.
Nel primo capitolo sarà presentato il percorso formativo del regista George Lucas
attraverso la descrizione degli studi accademici fatti e dei primi lungometraggi realizzati.
Passeremo poi all’analisi specifica della trilogia di Star Wars attraverso un breve excursus
della genesi del progetto. Infine sarà analizzata la solidità dell’impianto narrativo dei tre
episodi attraverso la comparazione con lo schema del Viaggio dell’Eroe teorizzato dallo
studioso Joseph Campbell.
Il secondo capitolo verterà sulla dimensione tecnica e sonora della saga. Saranno
analizzati i principali effetti speciali creati dal gruppo Industrial Light and Magic e come
essi siano riusciti a trasformare in realtà l’universo immaginario creato da George Lucas.
Dopo concentrerò l’attenzione sul ruolo degli effetti sonori e delle musiche, in particolare
sulle modalità di realizzazione e sulla loro compatibilità con il prodotto filmico.
L’ultima parte si concentrerà sul montaggio dei tre episodi. Questo permetterà di
aver un quadro più chiaro del prodotto, proponendo la sintesi finale delle dimensioni
narrative e tecnologiche presenti in Star Wars.
4
CAPITOLO PRIMO
LA STRUTTURA NARRATIVA DI STAR WARS
In questo capitolo metterò al centro della riflessione la struttura narrativa di Star
Wars, dimostrando come essa affondi le sue radici nella tradizione narrativa classica e
mitologica. Per sviluppare il tema ho ritenuto importante soffermarmi inizialmente sulla
vita del regista George Lucas. La prima parte del capitolo chiarisce il percorso formativo e
accademico del regista californiano, mettendo in luce quali siano state le basi per la
creazione della struttura narrativa di Star Wars. Nella seconda parte del capitolo analizzerò
nello specifico la struttura narrativa di Star Wars, spiegando come in questa sia possibile
ritrovare lo schema classico del Viaggio dell’Eroe, utilizzato nella maggior parte delle
narrazioni mitologiche, teorizzato dall’antropologo Joseph Campbell.
1. Il percorso formativo di George Lucas
George Lucas nasce a Modesto, in California, il 14 Maggio del 1944. Lucas cresce
in una famiglia non particolarmente ricca, il padre gestisce un piccolo emporio e
commercia noci nelle zone limitrofe.
Nel 1949 il padre di Lucas acquisisce dal suo socio in affari la restante quota della
società e cambia interessi commerciali, diventando in breve tempo il maggiore fornitore di
calcolatori e fotocopiatrici della zona. In realtà a George Lucas non interessava l’azienda di
famiglia, e fin da piccolo mostrava grande interesse per la manualità, la creatività pratica, il
modellismo e le automobili
1
.
1
Cf. John BAXTER, George Lucas. La biografia, Torino, Lindau, 1999, 41.
5
Modesto non offriva un gran che in fatto di svaghi, non era un luogo in cui si
leggeva molto e l’unica passione coltivabile per un ragazzo di quel luogo, per di più negli
anni 50, erano i fumetti, la visione dei primi programmi televisivi e le automobili. Lucas si
appassiona ai fumetti fin dalla più tenera età, arrivando a collezionare più di 500 albi che
raccontano le imprese di Captain Marvel, Plastic Man, oltre a Buck Rogers, Batman e
Superman
2
.
Il primo apparecchio televisivo arriva a casa di un suo vicino nel 1949, e per Lucas
si aprono le porte di un mondo nuovo. Al di là degli incontri di wrestling e di qualche
cartone animato, la sua attenzione è attirata da uno dei serial più famosi dell’epoca, Flash
Gordon Conquer the Universe del 1936, che lo tiene incollato allo schermo per intere
giornate. Lo stesso Lucas dichiarava “I film allora avevano pochissimo effetto su di me.
(…) Raramente andavo al cinema. (…) La televisione mi colpiva molto di più”
3
.
All’età di 14 anni Lucas si iscrive alla Downey High School, ed una delle poche
materie in cui eccelle è Arte. Dipinge cartoline dai paesaggi complessi e multicolorati,
costruisce modellini di automobili, case, e molte illustrazioni in stile spaziale o futuristico.
Dopo un anno la famiglia Lucas si trasferisce fuori città e per il giovane George
inizia un periodo di solitudine e di lontananza dagli amici. Rimane sempre più tempo nella
sua camera, leggendo fumetti o ascoltando rock’n’roll, mentre cresce in lui il desiderio di
possedere un’automobile, l’unico mezzo per l’indipendenza.
Vivere in campagna e non avere una automobile vuole dire stare ai margini, e non
poter assaporare gli unici brividi proibiti in quei luoghi, sfidarsi in una corsa o passare
lungo le strade cittadine centrali per rimorchiare le ragazze. Sebbene reticente a questo tipo
di acquisto e conscio del fatto che il figlio ne avrebbe modificato il motore poche ore dopo
l’acquisto, Lucas senior decide comunque di regalargli un’auto, una Fiat Bianchina
4
.
2
Cf. Marco CONSOLI, Star Wars. Guida definitiva alla saga di George Lucas, Milano, Mondadori, 2005,
30.
3
BAXTER,George Lucas. La biografia, 44.
4
BAXTER,George Lucas. La biografia, 54.
6
La passione per i motori e l’adolescenza irrequieta allontanano sempre di più Lucas
dagli impegni scolastici, presagendo un ingresso all’università quanto mai precario, almeno
fino al 12 Giugno del 1962 quando si salva miracolosamente da un incidente mortale
5
.
Questo tragico evento tuttavia gli dà la possibilità di conseguire il diploma, ottenuto
grazie alla particolare situazione di gravità in cui si trova. L’estate passa in fretta, e
nell’autunno del 1962 Lucas è pronto per l’ingresso al college. Sceglie il Junior College di
Modesto, una via di mezzo tra la High school ed il College vero e proprio, costruendosi un
piano di studi biennale specializzato in arti, astronomia, sociologia, dizione, storia
dell’arte. “Lucas lesse i testi basilari di sociologia e antropologia sociale, che
riconducevano la moderna religione e la morale alle loro radici, ai riti tribali e alle
credenze legate alla terra”
6
.
È in particolare l’antropologia ad interessarlo maggiormente, condizionandone
l’approccio alla realtà. In quegli anni Lucas impara ad amare la mitologia, cogliendo in
essa le radici di svariati miti moderni, che suggestionano le fantasie sul mondo, sullo
spazio e le sue frontiere.
Nel 1964 Lucas esce da questa scuola con un diploma in «tecnico associato in
discipline artistiche» con indirizzo fotografico; dopo poco si iscrive all’Università Statale
di San Francisco, dove entra tenendo sotto braccio l’ultimo regalo di papà Lucas, una
cinepresa 8mm. In realtà il suo sogno è quello di andare alla University of Southern
California, detta anche USC, una delle scuole di cinema della California più quotate
all’epoca, pur non avendo ancora chiare le potenzialità della cinepresa ne un’idea precisa
di cosa voler fare in futuro. Nonostante questo, a San Francisco Lucas gira i suoi primi
cortometraggi, quasi tutti con protagonisti le auto, come a dimostrazione della poca affinità
con gli attori in carne ed ossa, caratteristica questa che si porterà dietro per tutta la sua
carriera da regista.
La formazione multidisciplinare e l’incertezza riguardo al percorso universitario
viene chiarita da Lucas in queste sue parole:
5
BAXTER,George Lucas. La biografia, 60.
6
BAXTER,George Lucas. La biografia, 66.