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dell‟azienda, la strategia d‟immagine e di pubblicità in
generale. Questo non vuol dire che il modello di
organizzazione ideale debba unire tutte le responsabilità
citate sotto un‟unica direzione, ma che almeno a livello
strategico tutte le decisioni relative alla comunicazione
interna ed esterna dell‟azienda, al suo progetto, alla sua
immagine, alla sua attività dovrebbero rispondere ad
un‟unica strategia. In entrambi i tipi di comunicazione sia
interna che esterna è importante che siano rispettati alcuni
requisiti:
ξ la coerenza: tutte le attività tese a comunicare devono
rispondere ad un disegno comune ed è indispensabile il
rapporto tra le relazioni interne ed esterne;
ξ il ruolo strategico: la comunicazione deve essere
incorporata nel processo di definizione di strategia
dell‟impresa;
ξ la credibilità: sono credibili i messaggi che provengono da
una struttura a cui il top management riconosce la
responsabilità e la capacità di gestire il dialogo
esterno/interno.
Con lo sviluppo globale si è venuta affermando sempre più
la tendenza verso una omologazione dei principali prodotti
industriali: elettrodomestici, automobili, carburanti, tutti
3
identici o con differenze impercettibili nel rapporto
qualità/prezzo: pertanto ciò che gioca nella decisione
d‟acquisto del consumatore finale è il nome, il prestigio e la
fiducia posta in una determinata marca. Tali elementi son
presenti nella mente del consumatore sulla base di intense e
programmate attività di comunicazione “esterna” svolte
dall‟impresa: sponsorizzazioni, creazione di eventi, cura
minuziosa dei rapporti con la stampa e di altri mezzi di
comunicazione. In questo contesto si denota anche
l‟affermarsi di una tendenza, la crescita delle attività di
comunicazione di marketing svolte below the line, rispetto a
quelle che utilizzano mezzi più tradizionali.
2 La strategia di comunicazione
La strategia di comunicazione prevede una definizione del
target group, dell‟obiettivo di comunicazione, la main
promise o promessa principale, cioè quel vantaggio o
benefit che il consumatore deve aspettarsi, la reason why,
ossia la ragione per la quale il destinatario dovrebbe credere
ad una determinata promessa; la supporting evidence, cioè
un elemento materiale che serva da supporto alla promessa
4
in maniera evidente e che può andare dalla dimostrazione
pratica all‟attestato scientifico; l‟indicazione del tone of
voice, alla maniera cioè di dare un messaggio, che sia
coerente con la personalità della marca o del prodotto sia
con il contenuto del messaggio, il posizionamento sul
mercato, la scelta dei mezzi, il budget da stanziare, il
controllo dei risultati ottenuti.
3 La vision e la mission
La vision2 deve concentrarsi sul futuro e deve servire come
concreto fondamento dell‟impresa. A differenza degli
obiettivi e delle mete, una visione non cambia di anno in
anno ma serve come promessa durevole, è ciò che anima la
missione.
La mission3 è il perché esiste l‟azienda, quali sono i suoi
obiettivi e le sue politiche. La chiara comprensione e
formulazione della missione aziendale costituisce la pietra
angolare per costruire un‟immagine precisa nella mente dei
collaboratori così come del pubblico in generale. Una forte
2
Ibid. pag. 81
3
Ibid. pag. 82
5
cultura aziendale crea una percezione riconoscibile e chiara
dell‟azienda tra i fornitori, compratori e clienti. Il
documento con cui si definisce la missione aziendale
costituisce il primo atto formale per la creazione
dell‟identità di un‟azienda, tale documento definisce
l‟azienda, i suoi scopi, i suoi principi operativi, i suoi valori,
le idee in cui crede.
La missione si articola su quattro elementi:
ξ individuazione dei bisogni del mercato, che possono
essere soddisfatti dell‟organizzazione;
ξ individuazione dei clienti/utenti che devono essere serviti;
ξ caratteristiche che dovrà possedere il prodotto/servizio per
soddisfare i bisogni di tali clienti;
ξ il vantaggio competitivo che l‟organizzazione possiede e
che le consentirà di soddisfare i bisogni della clientela, in
modo migliore di quanto non faccia la concorrenza,
consentendole di conquistare quote di mercato o di ottenere
margini di profitto superiori alla media.
Importante sarà rivedere posizionamento e missione ogni
tre/cinque anni. Una missione non dura tutta una vita, ma
occorre ridefinire obiettivi e strategie molto frequentemente,
anche per essere in grado di rispondere adeguatamente alle
eventuali mosse della concorrenza.
6
4 Il target
Target è una parola inglese che significa “bersaglio”, ogni
azienda che operi in qualsiasi settore merceologico in modo
intelligente deve scegliere il suo bersaglio, e calibrare
prodotto e comunicazione su un certo segmento della
popolazione.
Calibrare la comunicazione sul target significa due cose4:
1.individuare mezzi e veicoli a cui il nostro target è
maggiormente esposto;
2.adeguare i messaggi, i loro contenuti e la loro forma, alla
mentalità, ai modi di pensare-vedere-sentire delle persone
che costituiscono il target.
Non bisogna confondere il target group che risponde
all‟obiettivo di marketing (i consumatori a cui voglio
vendere il mio prodotto) con il target group che risponde
all‟obiettivo di comunicazione (le persone a cui mi
propongo di cambiare gli atteggiamenti nei confronti del
prodotto). Nella maggior parte dei casi il target di
comunicazione è più ampio del target di marketing, sia
perché per raggiungere quelli che desidero che acquistino il
4
Sbalchiero Daniele, “Comunicare. Dalla pubblicità a Internet”, pag. 32,
Zanichelli, 2005.
7
mio prodotto dovrò cercare di contattarne molti di più simili
ad essi, ma probabilmente esclusi dalla opportunità di
diventare miei acquirenti, sia perchè è utile creare un alone
di favore e di notorietà per il mio prodotto anche presso un
pubblico che non necessariamente diventerà acquirente.
Un‟altra distinzione da tenere presente è quella fra target
totale e core o focus target: con il primo termine si indica
l‟insieme globale degli individui che prevedo di raggiungere
con la mia comunicazione, mentre con il secondo si indica il
sottogruppo più interessante all‟interno del target totale. In
comunicazione è di solito opportuno concentrarsi sul core
target, con la prospettiva che se si centra questo obiettivo si
avrà un effetto alone anche sugli altri appartenenti al target
totale5.
Possiamo individuare tre tipi di target6:
ξ di difesa, quando l‟obiettivo è il mantenimento della quota
di mercato;
ξ di offesa, quando si introduce un nuovo prodotto o una
nuova marca;
5
Vecchia Marco, “Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione
pubblicitaria”, pag. 193, Lupetti, 2003
6
Brigida Franco, Baudi di Vesme Paolo, Francia Laura, “Media e
pubblicità in Italia”, pag. 277, Franco Angeli, 2004.
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ξ di difesa-offesa nel caso di incremento della quota di
mercato.
Una precisa conoscenza del target permette di scegliere i
media e i veicoli maggiormente in grado di raggiungerlo e di
adattare il contenuto e la forma del messaggio alle
caratteristiche degli individui del target.
5 Il posizionamento
Per posizionamento si intende l‟insieme di iniziative volte a
definire le caratteristiche del prodotto di impresa e ad
impostare il marketing-mix più adatto per attribuire una
certa posizione al prodotto nella mente del consumatore.7
Per definire il posizionamento occorrerà raccogliere
ordinatamente la documentazione esistente in azienda, in
particolare:
ξ tutta la documentazione istituzionale (storia della società,
organigrammi, bilanci, risultati di precedenti ricerche di
marketing o interventi organizzativi);
7
Vecchia Marco, “Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione
pubblicitaria”, n. pag. 318, Lupetti, 2003
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ξ la documentazione riguardante le attività di
comunicazione realizzate in passato (materiale stampa
prodotto dall‟impresa, campagne pubblicitarie, inserzioni
per il reclutamento di personale, audiovisivi, rassegna
stampa, comunicati stampa, house organ, piani di
formazione del personale).
In questo quadro si dovrà rilevare il mix promozionale
utilizzato dall‟impresa per far conoscere al pubblico i suoi
marchi e i suoi prodotti.
I dati reperibili all‟esterno dell‟azienda sono:
ξ quelli macroeconomici, spesso reperibili a tavolino,
quando non siano già in possesso degli organismi di
direzione dell‟impresa;
ξ quelli che possono essere rilevati soltanto attraverso
apposite inchieste (ad esempio, l‟immagine dell‟impresa
presso i pubblici con cui entra in contatto), per la raccolta
dei quali l‟impresa non potrà non avvalersi dell‟opera di un
consulente.
I dati ottenibili tramite inchiesta prevedono la rilevazione di
quale sia la percezione dell‟azienda/dei suoi prodotti, sia da
parte dei concorrenti che dei clienti attuali e potenziali, sotto
diversi aspetti:
ξ affidabilità dei prodotti;
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ξ rapporto qualità/prezzo;
ξ servizi accessori (manutenzione, assistenza, ecc);
ξ orgoglio del possesso;
ξ immagine dell‟azienda (serietà stima);
ξ conoscenza della ditta o del marchio da parte del pubblico,
stabilendo una graduatoria per ciascuna di tali voci.
Si dovrà poi procedere ad analizzare la distribuzione
commerciale del prodotto/servizio, individuando:
ξ i canali di vendita e di distribuzione utilizzati, la struttura
e la dimensione della forza vendita/distribuzione;
ξ le iniziative di comunicazione di marketing messe in atto
dall‟azienda;
ξ l‟efficienza della logistica nella tempestiva evasione degli
ordini di consegna delle merci;
ξ l‟efficienza dell‟amministrazione nei rapporti con clienti e
fornitori;
ξ l‟immagine dell‟azienda (rispetto a quelle concorrenti) tra
i distributori del prodotto.