Psicofisiologia delle abitudini nelle attività motorie
Effetti del Mindset
È stato ripetuto più volte come idee diverse portano a comportamenti diversi, che producono, infine, risultati diversi.
Un altro esempio proposto dal Dr. Mazzucchelli per comprendere meglio gli effetti del mindset è di provare ad immaginare di recarsi ad un ristorante che un amico ha mal recensito. Egli ha detto che si mangia male, le posate sono sporche, i camerieri maleducati, (…). Siamo comunque costretti ad entrare in quel locale, e memore delle parole di quell'amico, non saremo affatto rilassati, saremo sull'attenti in attesa di trovare riscontro di quanto ci è stato riferito. Il proprietario e i camerieri, d'altra parte, osservando il nostro comportamento diffidente e scostante, proveranno disagio e non saranno particolarmente cordiali e affabili nei nostri confronti. In sostanza le persone che lavorano in quel ristorante, indotte dal nostro atteggiamento, si comporteranno in modo da rinforzare le nostre idee preconcette su di loro. Viceversa, poniamo il caso che il nostro amico abbia fatto commenti positivi su quel locale, un posto strepitoso, cinque stelle su cinque. Non solo, il nostro amico conosce bene il proprietario e potrebbe trattarci anche meglio! Va da sé che ci andremo rilassati, sorridenti, parleremo volentieri con il proprietario e con i camerieri, i quali vedendoci così affabili e ben disposti, avranno a loro volta maniere gentili. Anche in questo caso usciremo dal locale rinforzati nell'idea che avevamo prima di entrare (Mazzucchelli, 2019).
In entrambi i casi, si è verificato il cosiddetto “effetto specchio”, derivante dalla “proiezione psicologica” quale meccanismo di difesa primitivo che consiste nello spostare sentimenti e caratteristiche propri su altri oggetti o persone (Freud; Nuove osservazioni sulle neuropsicosi da difesa, 1896; Jung; Tipi psicologici, 1949). L'effetto specchio è quel processo per cui capita di trovare conferma di un preconcetto nell'ambiente in cui siamo. Il fatto è che un piccolo cambiamento nel mindset, nel modo di pensare, andrà a produrre un cambiamento analogo anche nelle scelte quotidiane. Questo, ovviamente, non è sconvolgente sul breve termine, ma i nostri pensieri diventano fatti, e, ignorare l'enorme potere che esercitano sull'andamento della nostra vita potrebbe costarci molto caro (Mazzucchelli, 2019).
È solito pensare al cambiamento come una sorta di rivoluzione copernicana della nostra vita: una sorta di tutto (e subito) o niente (Mazzucchelli, 2019). “Da domani mi alzo e mi metto in forma: dieta ferrea! Niente pasta, pane, carboidrati, bevande gassate, alcolici, (…); e poi a correre tutti i giorni per due ore”. Premesso che con un programma simile è più probabile finire lunghi e distesi al suolo piuttosto che tornare in forma, il punto è che, se non si è mai fatta attività fisica e se non si è mai seguita una dieta, il cambiamento che vogliamo autoimporci è talmente drastico da risultare praticamente inattuabile. Questo per una ragione molto semplice: come tutti gli organismi viventi, anche noi siamo regolati dall'equilibrio omeostatico, che è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità, sia delle proprietà chimico-fisiche interne sia di quelle comportamentali. Fare nuove cose, imparare un nuovo esercizio, imparare una nuova lezione, (…) richiede la formazione di nuove sinapsi e, il glucosio essendo il carburante del cervello, sarà usato in maniera nettamente superiore per creare le stesse sinapsi, rispetto alla quantità usata per rievocare un comportamento o azione già acquisito e quindi reso abitudinario. Questo spiega anche il perché fare un'azione apparentemente semplice come studiare, può renderci esausti: creare nuovi concetti, imparare nuove cose, farà sì che nella nostra mente si uniscano alcuni punti. Per unire alcuni punti e per capirci qualcosa, c'è bisogno di energia, ovvero il glucosio; e tanto più si studia e si impara cose diverse, tanto più glucosio deve essere usato. Se si tratta di un compito motorio, il glucosio sarà utilizzato sia a livello cerebrale che a livello muscolare, pertanto dalla prima lezione di arti marziali potremmo uscirne spossati! [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Psicofisiologia delle abitudini nelle attività motorie
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Antonelli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università Telematica San Raffaele Roma |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative |
Relatore: | Alberto Cei |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 85 |
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