I social network tra pericoli e potenzialità. Il fenomeno Facebook.
Luhmann e l’atto comunicativo
Luhmann rielabora la teoria sistemica Parsonsiana dell’azione come elemento principale del sistema sociale. Dal punto di vista dei sistemi autoreferenziali, il sistema sociale viene inquadrato in un’ottica in cui non è più l’azione a rappresentare l’attività minimale, e neppure l’individuo entra a far parte del sistema attraverso l’azione compiuta, l’aspetto di fondamentale importanza è invece la comunicazione.
Luhmann parte dalla premessa che gli elementi primari ed unici di un qualsiasi sistema sociale non siano gli agenti principali, ovvero gli uomini, ma gli effetti della comunicazione, ovvero comunicazioni che producono altra comunicazione.
Senza comunicazione non esiste nessuna forma di sistema sociale, anzi la chiusura operativa del sistema sociale è operata proprio sul concetto di comunicazione. Tutto ciò che c’è nel sistema sociale è solo ed esclusivamente comunicazione. Un sistema sociale (sistema chiuso) è in grado di costituirsi, ricostituirsi, ma soprattutto di autogestirsi (autoreferenzialità e autopoiesi).
Proprio l’autoreferenzialità è uno dei temi cardine del pensiero di Luhmann, che egli stesso definisce in questo modo:
«Un sistema può essere definito come autoreferenziale se costituisce in proprio, quali unità funzionali, gli elementi di cui è composto, e se attiva in tutte le relazioni fra questi elementi un rinvio a tale autocostituzione, che viene quindi in questo modo continuamente riprodotta. In questo senso, i sistemi autoreferenziali operano necessariamente a contatto con se stessi e non conoscono alcuna altra forma di contatto con l’ambiente che non sia questo autocontatto»
Quanto detto è possibile solo mediante una perenne comunicazione. Luhmann precisa che l’uomo non può essere considerato un sistema chiuso, perché in realtà rappresenta un altro tipo di sistema più complesso: il sistema psicologico (coscienza), che a differenza del primo è in grado di pensare. I sistemi sociali invece non pensano, ma agiscono, sotto forma di interazione, organizzazione e società.
Con il termine autoreferimento, Luhmann rompe con la teoria parsonsiana. Come visto in precedenza, Parsons ritiene che i sistemi sociali abbiano nel concetto dell’azione la loro componente fondamentale, e che le persone, tramite le loro azioni trovino il loro posto all’interno del sistema. Luhmann è d’accordo sul ruolo marginale dell’individuo, però inserisce l’azione (il concetto base di Parsons) nell’ottica dei sistemi autoreferenziali. L’azione è quindi vista come un intreccio di relazioni, e in conclusione, come pura comunicazione.
Comunicazione quindi come la chiave di volta del sistema sociale, «comunicare significa affrontare una selezione, e dunque una semplificazione, finalizzata alla riduzione della complessità del sistema. Questo poiché non tutto può essere collegato».
Dalle teorie che sono state affrontate, estrapoliamo una concezione del sistema sociale, intesa come un “tutto”, dove le varie sezioni sono legate da rapporti, e la cui struttura è determinata da tutto l’insieme delle relazioni tra le sezioni stesse. Secondo Parsons le componenti minime sono le azioni, che determinano la partecipazione dei soggetti e vanno a individuare ruoli e status. Luhmann invece cita i sistemi autoreferenziali (trovando nella relazione la componente principale), inseriti in un determinato ambiente e affiancati da altrettanti sistemi sociali.
Donati dà questa definizione di sistema:
«[…] un complesso di posizioni e ruoli occupati e/o svolti da attori i quali interagiscono mediante comportamenti, azioni, attività di natura specifica (economica, politica, educativa, religiosa, ecc.) nel quadro di norme regolative e di altri tipi di vincoli che limitano la varietà degli atti consentiti a ciascun soggetto nei confronti degli altri»
Una simile definizione è però riduttiva se vogliamo parlare di rete, che non può essere vista come un sinonimo di sistema. Secondo il sociologo italiano, gli elementi finora citati in materia di sistemi sociali sono tutti compresi all’interno del campo semantico della rete. Tutti quegli elementi come l’azione, l’interazione, le posizioni, i ruoli e le relazioni, possono essere inglobate ad espresse attraverso il modello della rete. Nel caso della rete infatti non si hanno più insiemi definiti che contengono ruoli, posizioni e interazioni, si accetta la possibilità di un reticolo in continua trasformazione, per nulla stabile e aperto.
Se Luhmann individuava ai confini dei sistemi delle barriere che fungevano da separatori nei confronti dell’ambiente esterno, nelle reti questi limiti non esistono più, e da qui si evince che è il sistema ad essere incluso nella rete, e non viceversa.
In questa visione, che considera i sistemi come elementi inseriti nelle reti, anche l’individuo viene riconsiderato. Esso acquisisce importanza sia in quanto costruzione sociale che occupa determinati ruoli e status, sia come soggetto in se e per se, espressione di una propria e profonda autonomia. Si ha quindi la considerazione della rete partendo proprio dal singolo individuo, per poi passare allo studio delle relazioni che appartengono al soggetto e in cui il soggetto si trova coinvolto. Le relazioni che vanno a comporre le reti si manifestano nella società da un lato sotto forma di strutture e istituzioni, individuate tramite una prospettiva sistemica, dall’altro attraverso rapporti di tipo informale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
I social network tra pericoli e potenzialità. Il fenomeno Facebook.
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Informazioni tesi
Autore: | Raffaele Malacasa |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Pontificia Università Salesiana |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Francesco Pira |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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