Confronto tra tecniche di raccolta di piante officinali

Per effettuare le analisi sulla composizione chimica ci si è avvalsi della collaborazione della Facoltà di Chimica Farmaceutica dell’università di Modena e Reggio Emilia.
In un olio essenziale ci sono centinaia di composti chimici diversi, per cui si sono individuati i composti principali per ciascun olio, usandoli come spie per individuare le principali differenziazioni che può portare un differente metodo di raccolta.
Per la salvia ne abbiamo scelti cinque: eucaliptolo, alfa-Thujione, beta-thujione, canfora e alfa-pinene.
Per la santoreggia invece se ne sono scelti tre: cavacrolo, eugenolo e timolo.
Per quanto riguarda gli oli essenziali di salvia, le principali differenze riguardano sopratutto le concentrazioni percentuali di eucaliptolo, maggiori nel caso della raccolta meccanica, quelle della canfora, questa volta maggiori nel caso della raccolta manuale, e in misura minore le concentrazioni di alfa-thujione, maggiori sempre nel caso della raccolta manuale. Mentre per quanto riguarda il beta-thujione e l’alfa-pinene le differenze che si sono rilevate non sono significative per modificare la qualità chimico-fisica dell’olio essenziale.
Per quanto riguarda la santoreggia le uniche differenze si riscontrano solo nel caso del carvacrolo, che ha delle concentrazioni maggiori nel caso della raccolta meccanica, mentre nei caso dell’eugenolo e del timolo non si hanno differenze significative tali da modificare la qualità dell’olio.
Ovviamente una differente composizione chimica darà luogo ad un diverso olio essenziale, con proprietà più o meno marcate a seconda che il relativo composto responsabile sia più o meno presente.