Hans Jonas: una metafisica del limite
Pensare l’incomprensibile: fondamenti teoretici di una teologia filosofica
Il dibattito sul realismo scientifico ha costituito e continua a costituire uno dei grandi problemi dell’epistemologia e si configura ancora come l’enigma irrisolto della metafisica. Insieme alla questione della realtà degli oggetti della scienza si avanza il problema dell’individuazione oggettuale pertinente ovvero la necessità di discriminare alcuni contenuti come legittimamente scientifici in quanto dimostrabili nelle loro istanze con gli strumenti del metodo galileiano da altri non pertinenti, ovvero non analizzabili con i mezzi dell’indagine rigorosa. La distinzione, propria della filosofia kantiana e in opposizione ai canoni dell’approccio analitico, vuole porre non solo il discrimine oggettuale fra i contenuti della scienza e quelli non matematizzabili ma vuole definire un confine delimitante tra la medesima realtà della scienza e la verità non dimostrativa di esperienze e idee metafisiche che appartengono comunque alla sfera della razionalità umana ma che non possono dirsi materia di un sapere dimostrabile. Fra questi oggetti, l’idea di Dio, insieme a quella dell’anima immortale e della libertà, non può sottrarsi al pensiero filosofico pur esimendosi dai criteri della pura dimostrabilità fenomenica. Una siffatta distinzione si può considerare una conquista della rivoluzione copernicana in filosofia di matrice kantiana e certamente avrebbe turbato gli schemi teoretici di una filosofia precritica nella quale si imponeva, ad esempio, il modello di una teologia intesa come scienza di Dio e delle entità incorporee come gli spiriti o gli angeli. Tutto il pensiero filosofico occidentale del medioevo e in parte della modernità è rimasto legato ad una concezione di Dio come essere dimostrabile alla medesima stregua di ogni altro fenomeno fisico. Dalle opere di Anselmo e Tommaso, padri di una provabilità sistematizzata dell’esistenza dell’essere supremo, si rintracciano i nuclei argomentativi di una dimostrazione dell’esistenza di Dio a priori, come nel caso della prova ontologica anselmiana, o a posteriori nell’articolazione delle prove tomiste. Anche Cartesio aveva categorizzato la nozione dell’esistenza di Dio come deducibile dalla presenza in noi dell’idea dell’infinito affermando, inoltre, l’origine divina della sostanza pensante.
La soluzione proposta da Kant, ovvero dal Kant successivo alle opere critiche, si può ritenere una posizione intermedia che, se da un lato esclude l’idea di Dio da una dimostrazione secondo i criteri propri della ragion pura, dall’altro la riammette nella forma del bisogno razionale proprio delle fede della ragion pura pratica, frutto cioè dell’esigenza di colmare l’antinomia pratica fra virtù e felicita nella storia: l’idea di Dio, per Kant, corrisponde alla necessità pratica della razionalità umana di trovare un garante della perfetta corrispondenza fra l’adesione alla legge morale dell’individuo e il mancato riscontro rispetto al sommo bene che la stessa legge morale impone come compito e imperativo incondizionato. In opposizione a queste prospettive metafisiche, il positivismo contemporaneo nega non solo la possibilità di derivare l’esistenza di Dio dal cosmo o, a priori, dalla ragione ma non ammette neppure la eventualità di parlare di Dio in termini di ipotesi razionale escludendo dall’orizzonte della filosofia ogni oggetto non immediatamente matematizzabile e riducendo la speculazione teoretica a mera articolazione epistemologica dei metodi della scienza.
Nell’ambito della suddetta problematica la posizione jonasiana tenta di escludere sia lo scientismo teologico medievale sia il materialismo positivista delle tendenze contemporanee orientate all’affermazione di un radicale nichilismo metafisico. Vedremo come Jonas denuncerà con veemenza il declino del fenomeno del religioso nell’occidente sottolineando come esso sia riconducibile alla nuova pretesa metafisica, altrettanto deleteria quanto lo scientismo teologico, del materialismo positivista. Per rintracciare l’argomentazione jonasiana relativamente alla sua teologia filosofica ricorriamo a due saggi scritti dal filosofo in due periodi eterogenei del suo sviluppo di pensiero ma concordanti nelle conclusioni e nelle premesse: si noterà che anche relativamente alla questione epistemologica sull’essere supremo prevarrà una concezione del limite delle pretese epistemiche e delle possibilità della conoscenza. Il primo saggio si ricava da una conferenza che Jonas tenne il 5 marzo del 1970 alla Columbia University e nel quale egli cerca di sostenere la posizione del carattere metafisico, e quindi non matematico ma, non per questo, non filosofico, della questione teoretica su Dio. Con l’analisi scientifica dell’universo, l’ipotesi di Dio diventa ridondante se non addirittura superflua: non sussiste più la necessità di spiegare i fenomeni del cosmo attribuendone la causa ad una entità superiore che lo governa e lo mantiene in evoluzione. Da Laplace, a Spinoza e Newton si afferma come, riguardo al funzionamento dei meccanismi naturali, non occorre fare ricorso a nulla che sia al di fuori della natura e della materia, non c’è bisogno di cercare una causa extramondana perché sono le stesse leggi della fisica a spiegare l’origine e la direzione degli eventi cosmici; l’ordine del tutto proviene da un indefinito disordine del nulla. Ogni mistero relativo al problema dell’origine si dipana e lascia spazio alla sempre più convincenti acquisizioni della scienza. In realtà, sostiene Jonas, l’arcano insolubile dell’essere non ha trovato ancora alcuna soluzione epidittica tale da costituire una forma di sapere stabile. Le spiegazioni della fisica devono fermarsi di fronte alla sorpresa ontologica della vita prima e, successivamente, dinnanzi alle motilità spirituali dell’essere razionale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Hans Jonas: una metafisica del limite
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Angelo Tumminelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Irene Kajon |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 70 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi