La tesi del giorno
La Sindrome da Alienazione Parentale
"La separazione di una coppia, per quanto oggi sia considerata normale, rappresenta comunque un grosso fallimento rispetto ad un progetto di vita che comporta sì un periodo di sofferenza per la coppia, ma anche rilevanti conseguenze per gli eventuali figli."
Con l'aumento del numero dei divorzi e delle separazioni crescono di pari passo i casi di bambini contesi tra i genitori. Spesso a decidere con chi deve vivere il bambino è un consulente tecnico d'ufficio (CTU), uno psicologo o uno psichiatra.
"A seguito di questo proliferare di cause di affidamento alcuni studiosi, per lo più statunitensi, si sono occupati di un aspetto psicologico comportamentale che precedentemente era stato raramente riscontrato e che è stato classificato come Parental Alienation Syndrome dallo psichiatra statunitense Richard Gardner, il più illustre studioso di questo argomento (in Italia è stata introdotta da Gulotta e Buzzi come Sindrome da Alienazione Parentale). La Sindrome da Alienazione Parentale è un disturbo che insorge quasi esclusivamente durante la fase di separazione o divorzio tra i coniugi e si acuisce quando si verifica una contesa per l'affidamento a favore di uno dei genitori."
Come ci spiega la dott.ssa Manuela De Paolis nella sua Bigenitorialità fallita: la PAS: "la Sindrome da Alienazione Genitoriale descrive un processo di influenza da parte di uno dei genitori sui figli, con l'obiettivo di eliminare l'altro, e questo con la complicità dei figli. Questa Sindrome è una realtà oggi sempre più riscontrata nei casi di figli contesi a seguito di separazione o divorzio e permette di depistare un abuso emozionale grave. Perciò, indipendentemente dai differenti fattori che possono entrare in gioco in ogni singolo caso, e al di là dei limiti e delle polemiche che la teorizzazione della PAS ha suscitato, bisogna riconoscere che il fenomeno esiste. Qualunque ne sia la causa, è un problema col quale è necessario confrontarci sempre di più."
"A causa della propria partecipazione in questo conflitto, i figli sono le prime vittime, e solo negli ultimi anni si è iniziato a studiare le conseguenze psicosomatiche sulla loro vita futura, che si presumono essere preoccupanti. Il genitore alienato viene, invece, messo al bando dalla propria famiglia, e questa esclusione, tacitamente, si estende nella società nella quale vive. Un buon sostegno delle persone vicine è indispensabile per evitare il crollo psichico e fisico della persona."
"Nonostante non sia ad oggi una condizione contemplata dal DSM-IV […] tale concetto sta circolando negli ultimi anni in ambienti scientifici e forensi in modo via via sempre più frequente, a volte quasi in maniera eccessiva. Già nel 1991 Clawar e Rivlin sottolinearono come molte categorie professionali (giudici, avvocati, professionisti della salute mentale) denunciassero da tempo l'esistenza di tale fenomeno pur trovandosi in seria difficoltà per quanto concerneva il portarlo alla luce, diagnosticarlo correttamente secondo indicatori specifici e, soprattutto, programmare un intervento efficace."
"Nel panorama italiano tale Sindrome è stata descritta per la prima volta da Isabella Buzzi nel 1997 e, l'anno dopo, è stato ripreso e ampliato il concetto, dettagliandone a livello descrittivo le principali caratteristiche, da Guglielmo Gulotta. Ancora oggi sono tuttavia assenti, e non solo dal panorama italiano, ricerche sistematiche e statistiche ad hoc che consentano una valutazione scientifica della Sindrome. Il punto debole della teorizzazione di Gardner sta proprio nell'assenza di studi empirici: si tratta cioè di un modello clinico non supportato da indicazioni epidemiologiche che non può, quindi, vantare uno statuto scientifico forte."
"L'esigenza di promuovere la conoscenza della PAS diviene sempre più urgente adesso che l'autorità giudiziale, seguendo le indicazioni provenienti dalla ratifica della Convenzione europea di Strasburgo del 1996 sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, riconosce la necessità di ascoltare l'opinione del bambino, prima di adottare qualsiasi decisione in merito all'affidamento del minore nel corso di una separazione o divorzio. E' evidente l'importanza di disporre di strumenti che consentano di discernere tra una preferenza naturale o genuina e una artificiosa perché indotta da un vero e proprio lavaggio del cervello operato sul minore."
Fonte dell'immagine: www.notipedia.it