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La tesi del giorno

Il successo della Lega Nord

Il successo della Lega NordIl partito della Lega Nord è attivo in Italia dal 1989 e, a partire dal successo delle elezioni politiche del 1992, ha monopolizzato al scena politica italiana su temi quali la sicurezza, l'immigrazione e lo spreco di denaro pubblico.
L'attenzione riservata alla Lega Nord è dovuta, oltre al successo elettorale, al carisma del suo leader, Umberto Bossi.
Il linguaggio del leader leghista è stato analizzato dal dott. Marco Testa che, nella sua tesi Il linguaggio politico di Umberto Bossi (analisi dei discorsi a Pontida tra 2005 e 2011), spiega: "il linguaggio di Bossi può fare a meno dei media, soprattutto per quanto riguarda il primo decennio di vita del partito. Il Senatùr infatti ha sempre preferito una comunicazione diretta e personale per i propri militanti ed il proprio elettorato, utilizzando abitualmente slogan, formule, motti ed epiteti spesso aspri e crudi. La forma non mediata della sua comunicazione emerge non solo nei numerosi comizi di piazza e riti annuali attraverso discorsi urlati e gesti provocatori, ma anche sui muri della Repubblica del Nord mediante manifesti politici, scritte cubitali, disegni e simbologie. [...] Per quanto riguarda la forma, Bossi utilizza un linguaggio prevalentemente dialettale, fuori dalle righe e dai rigidi schemi politici. [...] Per Bossi, politico che ama considerarsi un uomo del popolo, il comizio appare l'occasione più ghiotta per instaurare il dialogo diretto con il popolo, soprattutto per gli annuali raduni di Pontida."

Il tema del linguaggio del partito è stato ripreso anche dal dott.Marco Tenconi che nella sua tesi Le determinanti del successo elettorale della Lega Nord nel panorama politico italiano individua nella modalità di comunicazione del Carroccio una delle componenti fondamentali del suo successo.
"Fin dalle origini la Lega Nord ha dovuto elaborare un linguaggio politico che permettesse di fare leva sul proprio elettorato di riferimento, ossia un ceto medio-basso formato da piccole e medie imprese. I vertici del partito capirono immediatamente che per poter ottenere visibilità e consensi era necessario rielaborare le tematiche politiche ed economiche del periodo, secondo uno schema interpretativo di facile comprensione che si basasse prettamente sul senso comune della gente; intuirono inoltre che un linguaggio di questo tipo avrebbe permesso di differenziarsi dai partiti tradizionali, dando così l'immagine di un partito onesto formato da gente comune decisa a cambiare realmente lo status quo (non dimentichiamoci che in quel periodo vi fu lo scandalo di Tangentopoli). Anche l'utilizzo del dialetto può essere ricondotto a questo tipo di finalità, a cui però dobbiamo sommare l'obiettivo di aumentare il sentimento di appartenenza territoriale, marcando così le richieste autonomistiche."

Il dott. Tenconi individua tra i fattori del successo della Lega anche la rappresentazione del Nord: "i tentativi della Lega Nord di fondare il proprio consenso politico sulla base dell'appartenenza territoriale, furono inizialmente deludenti e cominciarono a diffondersi nella società civile, solo quando vennero accompagnati dalla protesta populista contro la partitocrazia e contro Roma Ladrona. Le incessanti azioni propagandistiche, le innumerevoli iniziative sul territorio (iniziative non necessariamente politiche ma anche ludiche e goliardiche come Miss Padania) e la continue proposte programmatiche rivolte esclusivamente al Nord del paese, determinarono un rafforzamento del sentimento di appartenenza regionale e contribuirono all'emergere della cd. questione settentrionale."
Verso la fine degli anni '90 fu avviata dalla Lega "una imponente campagna volta alla creazione del mito della Padania, si utilizzarono simboli e rituali tipici di uno Stato sovrano (come per esempio il rito dell'ampolla), ci furono marce atte a delimitare i confini della nascente nazione, si crearono istituzioni territoriali (si pensi al cd. Parlamento del Nord), si fece leva sul declino delle ideologie (e di conseguenza delle relative culture) e sul processo di globalizzazione internazionale, per affermare una nuova, innovativa e fantasiosa, identità collettiva. Nelle convinzioni di numerosi italiani si radicò l'idea che l'indipendenza della Padania avrebbe posto fino ad una presunta iniqua distribuzione delle risorse economiche tra le regioni, e sempre più persone si convinsero di essere parte integrante di una nuova nazione, più giusta, più onesta e maggiormente funzionante. Si procedette persino a legittimare, in modo più formale che sostanziale, il nascente paese, creando quegli organismi tipici degli stati sovrani moderni: nel 1997 vennero avviate le elezioni del cd. Parlamento del Nord, un organismo creato tramite una consultazione non ufficiale (chiunque può votare ai gazebo di partito, senza alcun controllo sulla regolarità della consultazione) con lo scopo di rappresentare politicamente il Nord del Paese (e quindi, nell'immaginario leghista, la Nazione)."

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