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Legge per il benessere delle donne lavoratrici in Giappone

1 luglio 1972

Il Parlamento giapponese emana la Josei rodosha fukushiho, Legge per il benessere delle donne lavoratrici, con lo scopo di migliorare lo status delle lavoratrici, rendendo possibile la conciliazione del loro duplice ruolo di lavoratrici e di mogli/madri e permettendo di sviluppare e sfruttare appieno le loro capacità.
L'emanazione di questa legge porta il Giappone ad avvicinarsi agli standard stabiliti per le donne dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro.
La legge, tuttavia, ha la particolarità di non essere ingiuntiva: il Fujin shonenkyoku ha il compito di indurre il datore di lavoro ad accettare volontariamente questi standard.
La legge prevede speciali condizioni di lavoro e facilitazioni per le lavoratrici madri, compreso il diritto di assentarsi, su richiesta, per un periodo determinato per accudire i neonati (art. 11). Prevede inoltre un sistema di corsi professionali per le donne lavoratrici a spese dello stato e delle amministrazioni locali, da tenersi in centri ricreativi. Essa riveste grande importanza perché, garantendo la possibilità di ricominciare a lavorare al termine del permesso per maternità, riconosce alle donne il diritto di mantenere il proprio posto di lavoro, un'opportunità senza precedenti nel rigido sistema giapponese imperniato sull'impiego a vita e sulla retribuzione in base agli anni di servizio.