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Esce a Trieste L'Italia Repubblicana
L'Italia Repubblicana esce a Trieste con il suo primo numero e continuerà ad uscire fino alla fine del conflitto con una periodicità di due numeri alla settimana. L'organo del Partito Fascista Repubblicano triestino è anch'esso sottoposto alla censura dell'Ufficio stampa, che settimanalmente controlla e taglia i suoi articoli e servizi, amputando perfino il discorso del Duce in merito alla socializzazione, argomento del quale in Venezia Giulia è assolutamente proibito parlare.
L'Italia Repubblicana nel suo primo numero si prefigge obiettivi che non sono del tutto compatibili con la politica d'occupazione delle autorità tedesche; il riconoscimento dell'italianità della Venezia Giulia, reclamato con veemenza dai fascisti giuliani, è infatti in netta contrapposizione con la politica propagandistica tedesca, che tenta di far leva sui sentimenti "austriacanti" di quella parte della popolazione favorevole al ritorno dell'Austria e del cosmopolitismo che Trieste ha conosciuto durante la sua amministrazione.
Il tono nazionalista dei suoi articoli diminuirà però progressivamente nei numeri successivi, a causa della censura delle autorità naziste, che non acconsentiranno nemmeno si accenni alla questione giuliana.
Il foglio fascista proseguirà la sua pubblicazione fino al suo ultimo numero del 25 aprile 1945, continuando ad esaltare l'Italia ed in particolare il programma sociale della Rsi, ma diventando agli occhi dei propagandisti tedeschi sempre più uno strumento scomodo, che verrà tollerato soltanto in funzione della collaborazione materiale che i fascisti giuliani possono dare alla vittoria del Reich.
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