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Enimont: Cagliari chiama in causa il ministro Piga
Nello stesso giorno in cui Garofano viene trasferito dalla Svizzera al carcere di Opera (con chiare intenzioni collaborative), l'ex presidente dell'Eni Gabriele Cagliari risponde alle domande del Pubblico Ministero Greco, titolare dell'inchiesta sulla Enimont. L'argomento trattato in questo interrogatorio è la decisione adottata dall'Eni di lanciare una offerta pubblica di acquisto sui titoli Enimont collocati in Borsa. Cagliari, reticente fino a qualche giorno prima, chiama in causa l'allora Ministro delle Partecipazioni Statali, il democristiano Franco Piga, deceduto il 26 dicembre del 1990. Secondo le sue rivelazioni «fu il Ministro Piga a chiedermi di mettermi in contatto con il presidente della Montedison, Garofano, per studiare, da un lato, l'operazione dell'offerta pubblica di acquisto dei titoli Enimont e, dall'altro, per comunicargli l'importo di denaro che, a titolo di riconoscenza, avrebbe dovuto erogare alla Democrazia Cristiana. [...] L'importo venne trattato direttamente tra Garofano e Piga. Doveva essere di circa dieci miliardi di lire, almeno secondo quanto riferitomi dallo stesso Piga».
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